Bancarotta, partito il processo a Piero Mancini: udienze tra luglio e settembre

L'ex presidente amaranto accusato insieme anche alla figlia Jessica e al nipote Giovanni Cappietti. La sentenza probabilmente entro il 2018

Piero Mancini

Piero Mancini

Arezzo, 12 dicembre 2017 - E' partito il processo sul crac del gruppo Mancini, davanti al collegio presieduto da Angela Avila. Gli accusati  di bancarotta fraudolenta, sono l'ex presidente amaranto Piero Mancini (assistito dall'avvocato Luca Fanfani), la figlia Jessica, il nipote Giovanni Cappietti e due amministratori di società.

L'udienza è stata solo di smistamento: sufficiente a incardinare il processo e a fissare le prossime date. A luglio saranno sentiti i testi dell'accusa, a settembre già inserite in calendario due udienze per ascoltare invece quelli della difesa.

Il meccanismo contestato dall'accusa, rappresentata in aula dal Pm Andrea Claudiani, è di aver trasferito soldi dello stesso gruppo da una società all’altra, operazioni da svariati milioni di euro per chiudere di volta in volta le perdite di un'altra società ma con il risultato finale di aver provocato una sorta di bancarotta per distrazione. Tesi alla quale naturalmente la difesa si oppone, pronta a spiegare i movimenti di denaro avvenuti.