Banca Etruria, tempo scaduto per il rimborso dei bond: 7000 richieste

Tante quelle arrivate dall'istituto aretino, circa la metà del totale pervenuto dai risparmiatori dei quattro istituti. Saranno smaltite entro giugno

Manifestazione risparmiatori Banca Etruria

Manifestazione risparmiatori Banca Etruria

Arezzo, 4 gennaio 2017 - Stop alle domande di rimborso forfettario per gli obbligazionisti subordinati di Banca Etruria e degli altri tre istituti andati in risoluzione con il decreto del novembre 2015. La scadenza per l’acquisizione delle domande di risarcimento è infatti scaduta ieri mentre ovviamente prosegue l’iter per perferzionare rimborsi. «Ci vorrà almeno fino a giugno per liquidare tutte le pratiche», ipotizza Salvatore Paterna, vicedirettore generale del Fondo Interbancario che supervisiona il processo.

Secondo i dati pubblicati sul sito del Fondo Interbancario, al 30 dicembre le pratiche arrivate complessivamente per i quattro istituti erano 13.859 (di cui 9.379 già registrate) e oltre un centinaio di istanze sono giunte in questi primi giorni dell’anno. Con ieri, prosegue Paterna, «si sono chiusi definitivamente «i termini per la presentazione delle domande».

Circa settemila gli obbligazionisti dell’Etruria che avevano perduto i loro risparmi e molti di essi rientravano nei parametri previsti dal rimborso forfettario all’80%. E molto attive sono state nel corso dell’anno le associazioni che hanno preso in carico le richieste dei bondisti, solo Federconsumatori ha istruito oltre mille pratiche. Allo snellimento dei tempi ha dato una mano anche la Nuova Banca Etruria su input dell’amministratore delegato Roberto Bertola che fin dal suo arrivo ha dato mandato agli uffici di provvedere alla preparazione della documentazione.

I tempi per completare l’intero processo saranno però ancora lunghi, come specifica ancora Paterna: «Siamo partiti con circa 150 liquidazioni a settimana, ora siamo a 300 a settimana e non abbiamo grossi margini per aumentare questo ritmo». Al 30 dicembre erano state liquidate 2648 pratiche per 35,15 milioni di euro, altre 6.032 erano già in lavorazione, 600 interrotte o sospese per consentire di integrare la documentazione necessaria e appena 99 rigettate per mancanza dei requisiti.

La maggior parte delle istanze è per obbligazioni azzerate di Banca Etruria (49,82%) e Cariferrara (33,19%). Minori le richieste dagli altri due istituti, entrambi circa con l’8% di pratiche che, ricorda Paterna, sono di gran lunga superiori rispetto ai risparmiatori perché spesso da una istanza nascono 3, 4 pratiche distinte per le cointestazioni o gli acquisti multipli o più eredi.