Limiti anti-buche: la Provincia taglia la velocità anche sulla 71, casi di 10 km/h

Primi provvedimenti del presidente Vasai: non abbiamo i soldi per garantire la sicurezza, non resta che ridurre i limiti. Esplode un caso clamoroso

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Arezzo, 25 marzo 2017 - UNA GABBIA d’asfalto. Che rischia di trasformarci sul fronte dei trasporti da ombelico a «callo» del mondo. La rete di strade che circondano Arezzo fa acqua da tutte le parti e disegna ormai i contorni di una vera e propria emergenza. L’allarme non è partito dall’ultimo automobilista ma dal presidente della Provincia Roberto Vasai. «Siamo in grave difficoltà: non riusciamo più a garantire tutti gli interventi necessari per la messa in sicurezza delle strade». Motivo? Il taglio alle risorse. Stavolta condito con un ultimatum che forse non era mai risuonato. «Potremmo trovarci costretti a chiudere alcune strade».

E per dimostrare che non era un botto nel bicchiere, ecco le delibere: che per ora non chiudono nulla ma si muovono sul filo dell’ultima spiaggia. Decine di tratti di provinciali e regionali sulle quali viene ridotta la velocità al limite. In certi casi addirittura a 10 chilometri orari, negli altri casi tra 30 e 50. Motivo? Sempre lo stesso e sulle delibere è esplicito. «Lo stato dissestato delle strade». Un panorama che diventa più cupo se alzi lo sguardo. Perché di questi giorni è l’ennesimo scandalo E45: la mossa della Procura di indagare i vertici di Anas parla da sola e sembra dare ragione a chi da anni lamentava il quadro disarmante della superstrada.

E OLTRE LE CARTE da bollo c’è l’esperienza quotidiana. Abbiamo descritto nelle scorse settimane la situazione davvero al limite di uno di quei tratti, quello che da San Zeno si allunga fino a Monte San Savino. L’ultima vittima è di un mese fa: come al solito si chiama in causa l’errore umano ma diciamo almeno che su certe strade chi sbaglia è perduto. E non ci sono margini di recupero. L’ALTERNATIVA può essere non sbagliare ma deve essere anche riservare al traffico, soprattutto veloce, condizioni minime di sicurezza e di decenza. Sulla Due Mari tratto tiberino ora i lavori fervono, tentando di recuperare il tempo perduto: ma per ora resta il brivido nell’incrocio tra i cantieri e la viabilità.

La regionale 71 è un’altra di quelle strade che sta visibilmente perdendo colpi. Non siamo nelle condizioni dei peggiori tratti della E45 ma anche semplicemente i percorsi di trasferimento tra Subbiano e la città presentano un peggioramento costante del manto stradale. La prova? Tra le riduzioni di velocità più eclatanti ci sono proprio quelle legate alla 71, e sull’intero percorso casentinese, fino perfino a Badia Prataglia. «I problemi più gravi – spiega Vasai – li riscontriamo sulle provinciali, dipendendo dai contributi della Provincia che sono stati falcidiati. Sulle strade principali per ora resta l’appoggio della Regione».

Però c’è nei fatti una situazione in cui i punti critici si appesantiscono proprio per un’oggettiva difficoltà nella manutenzione ordinaria Un dato che il nostro giornale aveva portato a galla sia in città sia nella due Mari, corredandolo di foto sulle buche. Ma che nei fatti ha i suoi punti critici in tutta la provincia. E in particolare nelle migliaia di chilometri di strade che ancora oggi restano nella gestione dell’ente guidato da Roberto Vasai. Sorta di «ministero senza portafoglio»: le strade ci sono, i soldi per sistemarle no. E la gabbia d’asfalto si stringe ancora.

di Alberto Pierini