Allarme Livorno: Catona e Giotto punti minati, bomba Pantano. Zone a rischio in provincia

Parla l'esperto: ecco stiamo facendo per prevenire il rischio alluvioni ma il territorio resta fragile

I vigili del fuoco in azione

I vigili del fuoco in azione

Arezzo, 12 settembre 2017 - MENTRE a Livorno fanno il conto dei danni con i nostri vigili del fuoco arrivati sul posto e pronti a prestare rinforzi insieme agli altri comandi della regione, qui dopo l’allerta maltempo diramato dal Comune per la notte e la giornata di domenica 10 settembre, il fine settimana è invece trascorso senza danni, fatta eccezione per gli allagamenti di Montevarchi. Ma solo una settimana prima era bastata una pioggia più intensa del solito ad allagare la città e l’intero centro storico, con negozi che hanno riportato danni e mezzo metro d’acqua all’interno. E poi garage e seminterrati allagati e sottopassi inagibili.

Ma in generale quali sono i punti da monitorare con attenzione sia in città che in provincia, in caso di forti piogge? «Stiamo concludendo il progetto esecutivo e poi ci sarà la gara d’appalto per la realizzazione dell’adeguamento del borro di Covole alla Pace, un affluente del Bicchieraia, con la cassa di espansione del Bicchieraia - spiega l’ingegner Leandro Radicchi che si occupa del rischio idraulico e che appartiene al genio civile del Valdarno superiore della Regione Toscana - il progetto definitivo era stato redatto dal Comune di Arezzo, mentre l’altro lo abbiamo ereditato dalla Provincia. Stiamo mettendo a punto le interferenze con le reti e i sottoservizi poi andremo in gara, prevediamo di concludere le operazioni di gara entro la prossima stagione estiva per far partite poi i lavori».

FIN QUI i lavori in ballo, poi ci sono anche altri piccoli interventi di cui il Consorzio di Bonifica Alto Valdarno è intestatore. «Tra questi ci sono il torrente Valtina al Bagnoro - continua l’ingegner Radicchi - a Palazzo del Pero si sta concludendo un altro intervento di riassetto idraulico sul Cerfone. Per quanto riguarda la Provincia, in Casentino sono previsti interventi di difesa spondale sull’Arno nel comune di Bibbiena, e in quello di Poppi. Sempre a Poppi si sono concluse l’anno scorso le operazioni di realizzazione di argini per proteggere l’abitato di Ponte a Poppi. In Valdichiana, ci sono interventi nel documento operativo che riguardano il torrente Loreto a Cortona, per la riparazione di un ponte canale, e sta per concludersi la gara di affidamento dei lavori per l’intervento di adeguamento a Monte San Savino per il torrente Esse».

SOTTO LA LENTE anche il Valdarno appena allagato. «In Valdarno ci sono interventi di realizzazione di difese spondali sempre sull’Arno a Montevarchi, ed è in corso di realizzazione la cassa di espansione sul torrente Riofi, nel comune di Terranuova Bracciolini per la riduzione del rischio idraulico - spiega Radicchi - per la Valtiberina a parte la manutenzione ordinaria, non c’è niente in ponte. Ma alcune criticità restano a Monterchi. Si tratta in generale in tutti questi casi, di investimenti importanti e che impegnano economicamente tutti gli enti. Alcune sono compartecipazioni di Comune, Provincia e Regione. Si tratta di criticità che hanno fatto avviare dei lavori, ma vista la scarsità di fondi le priorità vanno valutate di volta in volta, al verificarsi dei problemi».

L’ULTIMO allerta meteo lo aveva diramato lo stesso Comune ed era previsto per domenica scorsa. Per fortuna il tempo è stato più clemente della settimana prima e in città non si sono verificati gli allagamenti che invece la settimana prima avevano interessato tutta la città. Ad andare sott’acqua in quell’occasione erano stati sia il centro storico che la periferia, con interi quartieri allagati sia nei garage che nei seminterrati. Perfino alcuni negozi del centro hanno pagato un conto alto, con qualcuno che ci ha messo giorni a ripulire dal fango e dall’acqua i propri locali, restando chiuso per un po’. E se questa settimana non è accaduto nulla, il terreno, i fossi e la rete fognaria potrebbero comunque saturarsi di nuovo alle prime precipitazioni più forti del solito, provocando anche disagi alla circolazione a causa dell’acqua nelle sedi stradali.

NON SOLO le aree di campagna e i torrenti a pieno carico, ma anche alcune zone cittadine sono sempre a rischio col biomio temporale intenso e forti venti: via Buonconte da Montefeltro, viale Santa Margherita, San Zeno, via Pievan Landi, il sottopasso in via Fratelli Lebole, solo per citarne alcune, sono tra le zone più pericolose. Ma nella zona di Arezzo secondo gli ingegneri del genio civile e gli addetti ai lavori, oltre ai semplici cittadini che ogni volta ci segnalano preblemi, gli allagamenti sono sempre a rischio anche alla Catona, una zona soggetta al ristagno delle acque. Il reticolo superficiale è spesso insufficiente, e la carreggiata si invade di acqua. Resta qualche criticità anche in via Romana e nella zona di San Marco La Sella per scrosci ingenti. In questo caso gli esperti parlano di un difetto nel deflusso delle acque nel reticolo fognario superficiciale: «Si tratterebbe in questo caso di una carenza idraulica dovuta alla recente urbanizzazione che avrebbe cancellato le fognature superficiali e i fossi».

Alla«SEMPRE in città altri problemi restano al Pantano. E in generale per eventi intensi come quelli accaduti a Livorno probabilmente, sarebbe a rischio una buona fetta della parte bassa della città. Per esempio tutta la zona Giotto per le esondazioni dei corsi d’acqua che ci sono intorno - spiega l’ingegner Radicchi che si occupa del rischio idraulico e che appartiene al genio civile del Valdarno superiore della Regione Toscana - Ma dovrebe piovere come nella costa e fortunatamente siamo nell’entroterra. In ogni caso sia il Comune che la Regione monitorano la situazione costantemente».