Psicologa in classe, tutti a processo? Ma la prescrizione è dietro l'angolo

Verso il giudizio due ex direttori del convitto, due insegnanti e la stessa professionista che era stata presentata come maestra

Il gip Borraccia

Il gip Borraccia

Arezzo, 20 febbraio 2018 - Saranno processati per violenza privata due dirigenti scolastici, due insegnati e una psicologa finiti sotto inchiesta dopo la denuncia dei genitori di un alunno del Convitto 'Vittorio Emanuelè di Arezzo? Il rinvio a giudizio del gup Giampiero Borraccia è quasi scontato dopo che la Cassazione, il 5 settembre scorso, aveva annullato il non luogo a procedere pronunciato in precedenza nei confronti di cinque indagati. Ma la prescrizione incombe.

I genitori di un alunno si erano rivolti alla procura nel lontano 2011 dopo aver saputo che il figlio, con tutta la sua classe, era stato sottoposto a un periodo di osservazione clinica da parte della psicologa dell'istituto scolastico, era stata incaricata di esaminare, durante le lezioni, per un periodo complessivo di circa 2 mesi e con cadenza di due ore settimanali, il comportamento dei bambini (alunni di seconda elementare). L'attività era stata richiesta da due insegnanti della classe e autorizzata dal dirigente scolastico senza darne alcuna comunicazione alle famiglie e quindi senza il preventivo consenso dei genitori.

Per evitare che i reati si estinguano perchè prescritti, il Gup ha fissato un'udienza d'appoggio al 1 marzo, quando verrà comunicata la data di inizio del processo in caso di rinvio a giudizio. Il sistema informatico di Palazzo di giustizia infatti forniva una data nella quale i reati (oltre alla violenza privata c'è il falso ideologico) sarebbero già non più punibili. La prescrizione scatta infatti fra maggio e ottobre. Comunque sia è probabile che il processo non riesca ad arrivare a sentenza prima dell'estinzione della accuse. E anche se per miracolo accadesse la tagliola della prescrizione interverrà dopo il primo grado.