Adesso sono i cinesi a dare lavoro: aretini in fila per farsi assumere

Dalla cartoleria ai ristoranti: la corsa dopo il caso sushi ai Bastioni

MEGASTORE In città si sono moltiplicati i grandi punti vendita di casalinghi e abbigliamento gestiti da cinesi

MEGASTORE In città si sono moltiplicati i grandi punti vendita di casalinghi e abbigliamento gestiti da cinesi

Arezzo, 25 maggio 2017 - Tutte alle dipendenze del titolare Chen Wei, le comesse italiane che ci accolgono entrando nel grande negozio Il Girasole di via Petrarca 11. Un mega store che vende, cartoleria, casalinghi, merceria e oggettistica varia. Ma la stessa cosa accade anche nel nuovissimo negozio My Mini aperto da qualche settimana al sottopasso di via Vittorio Veneto. Anche in questo caso i titolari cinesi hanno assoldato alcuni dipendenti aretini. Che la Cina abbia invaso la città non è una novità infatti. Accade da noi così come nel resto del paese e in ogni strada spuntano negozi che battono bandiera orientale, dai casalinghi ai ristoranti cinesi che propongono cucina cantonese o sushi. Va forte anche l’abbigliamento mandarino e in generale i grandi store made in China. Ma la vera novità è che di pari passo con l’avanzata cinese, c’è adesso l’impiego anche di lavoratori italiani in questi stessi negozi.

I precursori erano stati tre anni fa i titolari del sushi bar Number one in zona Bastioni. Qui sono proprio i cinesi anche oggi a dare lavoro agli italiani con svariati camerieri aretini assoldati alle loro dipendenze.

«Per quello che ne so dovremmo essere i primi e gli unici cinesi che hanno un ristorante in città ad aver assoldato un italiano al lavoro», avevano detto nel 2014 i titolari che nel locale impiegano tutta la famiglia, marito, moglie, fratelli e genitori. Non bastava infatti tutta la famiglia Qi, con in testa la proprietaria Giulia e il marito, adesso tra sushi e sashimi si districano alla perfezione i camerieri aretini. Pronti a segnare la comanda fatta di rolls farciti di pesce crudo e in grado di snocciolare l’esotico menù a suon di uramaki, futomaki, nigiri, sushi e sashimi. Cosa è cambiato qui in tre anni? Che il successo del ristorante è aumentato e che i camerieri aretini di quel locale da uno sono saliti negli anni.

Non solo, anche altri imprenditori cinesi hanno seguito questa stessa strada. Così se gli stranieri arrivano in Italia per cercare fortuna e lavoro, adesso accade anche il contrario. E cioè che gli stessi stranieri arrivino qui e diano lavoro agli aretini. E se nel corso del tempo alcuni storici imprenditori locali si sono arresi vendendo le proprie attività o affittando i fondi commerciali ai cinesi, adesso come dimostrano vari negozi, in città quando gli immigrati fanno impresa, arrivano anche ad assumere forza lavoro italiana.