Morta in ospedale, oggi i funerali. E' giallo sull'esito dell'autopsia

Tragedia alla Gruccia: ultimo saluto alla chiesa di Rapale a Bucine

Sala operatoria (foto d'archivio)

Sala operatoria (foto d'archivio)

Arezzo, 21 ottobre 2016 - SARANNO CELEBRATI questa mattina i funerali della donna di 42 anni, morta prima di un intervento chirurgico all’ospedale valdarnese. Il rito funebre inizierà alle 11 nella chiesa di Rapale, la frazione bucinese al confine con la provincia di Siena, poco distante dal borgo dove risiedeva la valdambrina. E dalla città del Palio si attendono notizie sull’esito dell’autopsia, svolta mercoledì pomeriggio all’obitorio del monoblocco dal consulente tecnico d’ufficio, il dottor Iacopo Nofri del Dipartimento di Medicina Legale senese. L’esame autoptico si è protratto fino a tarda sera. Per conoscerne gli esiti ufficiali si dovranno attendere i canonici 60 giorni e il deposito della relazione finale. 

Al momento poco trapela dallo stretto riserbo di un’inchiesta particolarmente delicata, aperta sabato scorso, all’indomani della morte della quarantaduenne, avvenuta in circostanze ritenute da chiarire dal pm della Procura di Arezzo Laura Taddei sulla base dei riscontri degli agenti del Commissariato di Polizia di Stato di Montevarchi. Arrivata al Pronto Soccorso del Santa Maria alla Gruccia la sera del giovedì, la donna era stata ricoverata per un’ernia ombelicale strozzata. Il mattino successivo si sarebbe dovuta sottoporre all’operazione chirurgica ma si erano verificate difficoltà improvvise nelle fasi di preanestesia tanto che i medici avevano deciso di trasferirla al reparto di Chirurgia bariatrica del Policlinico Le Scotte, in un ambiente specialistico protetto. 

UN VIAGGIO mai iniziato, perché la signora, che presentava un quadro clinico complesso per la presenza di più patologie, è andata in arresto cardiaco e, nonostante i tentativi di rianimarla, è spirata. La famiglia, rappresentata dall’avvocato di fiducia Alessandro Serafini, aveva presentato un esposto alla magistratura proprio per chiedere di appurare le cause della fine prematura della loro cara. 

Nel frattempo, è chiara la posizione della Asl Toscana Sud Est: lo stesso direttore generale Enrico Desideri ha assicurato che non vi è stata alcuna «cattiva pratica» dei sanitari e che, anzi, tutto si è svolto con la massima attenzione nella gestione tecnico-sanitaria del caso.