Il Gambero Rosso premia le pizze di O’Scugnizzo e Menchetti

La migliore napoletana e la migliore a taglio della Toscana

marco menchetti

marco menchetti

Arezzo, 25 settembre 2016 - Secondo l’autorevole guida del Gambero Rosso 2017 in Toscana la migliore pizza napoletana è quella de O’Scugnizzo di Arezzo, seguite da Santarpia e Sud di Firenze. Mentre tra quelle a taglio sempre in Toscana non ha rivali la pizza di Menchetti. E’ stata infatti presentata nei giorni scorsi a Napoli, nella patria per eccellenza della pizza, l’edizione 2017 della guida Pizzerie d’Italia del Gambero Rosso. Il volume recensisce e premia le migliori insegne di una tipologia di locale che, per la popolarità del prodotto e la sua intramontabile economicità, rappresenta il primo livello della ristorazione. Un piatto sempre più di qualità per cui l’Italia è diventata famosa nel mondo. Una ricetta da esportazione che anche dalle nostre parti va per la maggiore. Da consumare seduti nelle pizzerie o da mangiare volante nella versione al taglio, nessuno rinuncia ad una pizza.

«Siamo molto contenti è un traguardo che inseguivamo e diciamo che il nostro ingresso l’anno scorso in guida con due spicchi e poi la miglior carta di vino e birra ci ha spinti a lavorare per migliorarci in qualità e quest’anno abbiamo ricevuto il terzo spicchio, il massimo riconoscimento - dice il titolare del locale di via de’ Redi O’Scugnizzo Pierluigi Police - La nostra è una pizza napoletana verace (proprio quella pizza che ha ricevuto il riconoscimento S.T.G. Specialità Territoriale Garantita) fatta con ingredienti sapientemente selezionati, lavorata tradizionalmente e cotta nel forno a gas ma certificato dall’associazione verace pizza napoletana». «Questo riconoscimento è una grande soddisfazione per noi, il segreto è non accontentarsi e scegliere ingredienti sempre più ricercati e che guardano al territorio - dice Marco Menchetti - la nostra pizza è fatta a mano, dopo lievitazione naturale di oltre le 30 ore, viene cotta su pietra, usando solo mozzarella 100% italiana fatta con latte umbro, pomodoro toscano e solo olio extravergine di oliva.

Il segreto è il grano “Verna”. Cerchiamo di abbassare il glutine che può essere dannoso per l’organismo e il grano Verna ne ha poco. Abbiamo iniziato 12 anni fa recuperando questo grano grazie al consorzio agrario di Siena e reimpiantandolo nel territorio. Abbiamo circa 60 ettari di proprietà più altri in affitto dove lo produciamo, il prossimo anno sarà biologico. Il nome deriva da inverno, si coltiva oltre i 700 metri sopra il livello del mare, un’antica varietà a basso contenuto di glutine. Dalla produzione del grano sono nati prima il pane, poi i grissini, i biscotti e la pizza».