Allarme grandi opere: fondi in ritardo, Baldaccio e snodi rischiano tempi lunghi

Gamurrini: "Noi pronti, ma da Roma nessuna notizia". In ballo ci sono il sostegno straordinario per le periferie e il piano triennale

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Arezzo, 20 settembre 2017 - ASPETTANO da mesi la chiamata giusta, pronti a scattare davanti al prefisso di Roma o al cellulare amico. Ma il telefono non squilla mai. Non squilla anche se le promesse ormai sono vincolanti: Roma è pronta ad aprire i cordoni della borsa per estendere anche ad Arezzo i benefici del piano straordinario per le periferie, meglio noto come «Piuss 2». Un Bando che non abbiamo vinto in prima battuta: ma prima il governo Renzi e poi quello Gentiloni si sono comunque impegnati ad aprire i finanziamenti a tutti gli altri comuni partecipanti.

Arezzo in testa, essendo subito dietro, almeno nel punteggio, ai vincitori. Diciassette milioni di euro, che poi con il sostegno di finanziamenti e mutui contratti dallo stesso Comune estenderebbero i loro benefici anche molto oltre.

Ma il telefono non squilla: e il vicesindaco e assessore ai lavori pubblici Gianfrancesco Gamurrini non nasconde un filo di preoccupazione. «Non ho timori di perdere quelle risorse, gli impegni presi sono stringenti. Ma anche i tempi hanno un valore».

Su quelle risorse è fondato il piano triennale delle opere pubbliche. «Di questo passo è chiaro che gli interventi finanziari per il 2017 non potranno che scivolare al 2018 e la cosa non è indifferente». Lo è talmente poco che su Facebook ha «armato» la penna.

«MENTRE HO AVUTO dai parlamentari e in particolare dalla vicepresidente regionale De Robertis un forte sostegno per salvare i finanziamenti legati al polo di Pescaiola, sul piano delle periferie sento solo silenzi: tutti pronti ad alzarne la bandiera ma in questa fase complicata non a spendere una parola in più».

IN PARALLELO gli uffici sono al lavorio. «Siamo pronti sul piano della progettazione. E conunque alla fine ce la faremo». In una delle ultime giunte è stata anche nominata la commissione che valuterà i progetti presentati sul famoso snodo di via Fiorentina, uno dei punti cardini del piano. E così sta procedendo uno degli interventi più ambiziosi, la seconda canna del Baldaccio. Ma oltre il Comune non si può spingere, perché poi le risorse concrete per lanciare le opere sono in gran parte appese a quell’assegno in arrivo da Roma. Anzi no, almeno per ora.

E in ballo c’è sì il rilancio delle periferie urbane, il nodo del bando, da Pescaiola a Saione. Ma ci sono anche opere nevralgiche dell’attuale programma di giunta. In testa proprio la doppia canna del Baldaccio: un secondo ingresso in centro (a quel punto anche da via Alessandro dal Borro) e insieme un modo per allentare la morsa su Campo Marte e rilanciare il parcheggio multipiano, la cui staffetta sarà completata nei prossimi giorni.

Un intervento da tre milioni e mezzo di euro, un secondo tunnel gemello di quello attuale. Poi lo snodo di via Fiorentina, non più in rotatoria ma tramite il ribassamento della tangenziale: correzione che ne ha fatto lievitare anche il prezzo. E un altro degli interventi di copertina è quello sui Giardini Porcinai, dai percorsi interni al rifacimento delle mura. «Sono tutti cantieri sui quali quelle risorse sono determinanti» conferma Gamurrini. Che intanto apre altri lavori (ne parliamo a fianco) e si tiene pronto: metti che arrivi la telefonata decisiva?