Acquedotto, i lavori conclusi ad ottobre

E intanto nasce il progetto per costituire il Parco Vasariano

rossi

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Arezzo, 21 settembre 2017 - I lavori di restauro degli archi dell’Acquedotto Vasariano saranno conclusi entro il prossimo mese di ottobre. E’ volontà del Magistrato di Fraternita e del Primo Rettore, Pier Luigi Rossi, di attivare un progetto per costituire un “Parco Vasariano” in grado di accogliere in un percorso storico-culturale-paesaggistico le varie opere idrauliche, correlate con l’acquedotto cosiddetto “Vasariano”. In questa progettualità, vissuta come scelta culturale, è stata iniziata una ricerca archeologica su un terreno posto fuori dalle mura, a nord della città, in prossimità della galleria idraulica dell’Acquedotto Vasariano e della Fortezza Medicea, attraverso un intervento di geodiagnostica, realizzato da geologi qualificati. Lo scopo geodiagnostico era mirato alla conoscenza della esistenza di un’antica “cisterna” di raccolta di acque collegata con un lunga galleria esplorabile con accesso dai campi intorno alla Fortezza.

L’indagine geodiagnostica è stata preceduta da un’attenta ricerca nell’archivio storico custodito nel Palazzo di Fraternita e in altre sedi cittadine. Nella consultazione di antiche carte è emersa la pianta della Fortezza Medicea redatta da Edoardo Warren del 1749 che, evidenzia, un manufatto definito “diacciaia”. E’ stato realizzato un sopralluogo da parte della Sovrintendenza alla Archeologia, del Primo Rettore, dei giovani del Collegio dei Geometri di Arezzo e di geologi specializzati per definire il disegno della ricerca sul campo al fine di evidenziare il collegamento funzionale tra galleria idraulica, antico manufatto e l’acquedotto vasariano.

Il Prof. Giancarlo Gensini ha diretto l’indagine geodiagnostica. Il risultato è stato sorprendente ed ha confermato l’esistenza a 2 mt. di profondità di un antico e robusto manufatto circolare, collegato con la galleria. Il Magistrato di Fraternita ha deciso di procedere nei prossimi giorni a realizzare un adeguato scavo archeologico, in accordo con la stessa Soprintendenza. Nelle prossime settimane l’intera ricerca sarà presentata al Sindaco di Arezzo per la sua valutazione e autorizzazione; dopodiché sarà comunicato il risultato del saggio archeologico che potrà essere inserito nel “Parco Vasariano”, per conoscere appieno come la città di Arezzo abbia ricevuto nei secoli l’acqua