"Abbiamo paura, ora basta": Saione, le reazioni della gente. "Cambio casa"

Cresce l'esasperazione nel quartiere dopo gli ultimi episodi di violenza. "Mai fuori da soli, ormai usciamo di casa a coppie"

Clima teso e controlli a Saione

Clima teso e controlli a Saione

Arezzo, 15 agosto 2017 - Saione, il giorno dopo. Il quartiere è scosso e il problema della convivenza tra le varie etnie presenti, soprattutto centro africane, è l’argomento del giorno. Ne sono prova anche le parole non dette degli abitanti. O meglio, la poca voglia di esporsi pubblicamente: «Non mi faccia parlare, ho un’attività, ho paura» è un ritornello piuttosto in voga. Il coro, però, non è unanime.

C’è ad esempio Enrico Stopponi che spiega: «Il problema principale degli extracomunitari è che, oltre ad essere troppi rispetto alle capacità ricettive della città, provenendo dalle realtà più disparate non sono abituati alla nostra cultura. Spesso sono abituati a farsi giustizia da soli, quindi basta con questo buonismo che fa sembrare razzisti tutti coloro che desiderano solo convivere con tutti gli altri esseri umani, chiunque siano, nel rispetto degli altri e delle leggi. In Italia rimangano solo coloro che vogliono veramente integrarsi. I nostri antenati hanno lavorato sodo per lasciarci una città bella e vivibile, non facciamo che tutto questo venga meno per il lassismo delle autorità e chi sbaglia paghi con il rimpatrio immediato».

Ma non sono solo gli italiani ad essere preoccupati, c’è ad esempio Amin Shahid, pakistano di origine che nel quartiere vive e lavora, che spiega: «Quello che è successo domenica sera non si era mai visto, impressionante. Molti pensano che il problema sia legato all’alcol, ma io non penso che sia solo quello. Credo che ci siano altre questioni che riguardano l’ interno di questi gruppi, ad esempio conflitti etnici».

Il problema è l’acol, invece, per Rita Conti che registra una differenza tra il giorno e la sera: «Durante la giornata non vedo particolari movimenti, la sera, soprattutto nel fine settimana, le cose cambiano. A volte quando esco, nel tragitto per arrivare alla macchina, ho paura». Ci sono poi quelli che dietro l’anonimato si sfogano per le sorti di un quartiere che una volta era la zona residenziale per eccellenza, assieme al Giotto.

Una donna ad esempio spiega: «Dico soltanto che sto cercando di cambiare casa, dopo tanti anni qui. Scoppiano risse un giorno sì e l’altro no, anche quello che è successo domenica sera lascia senza parole». Ci sono anche due donne che passeggiano, con il cane al guinzaglio, alla domanda «come si vive a Saione», sbottano in un arrabbiato: «Male, non se ne può più. Anche fare una passeggiata è diventato un problema, non hanno rispetto per le regole. Non so dove andremo a finire».

di Dory d'Anzeo