Arezzo, 30 giugno 2014 - "Si avvicina al dischetto il primo giocatore della Costarica". Nei tavoli davanti al maxischermo dei villaggio dei mondiali sale la febbre. Non c'è l'Italia in campo, gli azzurri sono ai televisori come l'ultimo dei tifosi. Però c'è la squadra che ha freddato l'Italia. E i rigori sono sempre i rigori.

Quindi? Il cielo intorno è nero come il petrolio e non soltanto perché è notte. Illuminati dai fulmini che incendiano tutta la città. "Si avvicina al dischetto...". E lo schermo diventa nero come il cielo. I primi pensano ad uno scherzo, alzano il boccale di birra, sorridono divertiti.

Ma l'avanzata al dischetto finisce lì. Qualcuno intuisce che la festa è finjita, è il panico. Un operatore del centro commerciale prova a maneggiare la parabolòa. Niente da fare. Intanto cala il diluvio, non sarà bomba d'acqua ma gli somiglia parecchio.

"L'unica speranza è nei televosiri interni al Magnifico". Sfidando le gocce d'acqua ecco la corsa all'alternativa, dribblando tavolini, sedie, bicchieri di carta. La scala mobile è bloccata, essendo ormai l'una e dintorni. I tifosi saltano da uno scalino all'altra come se funzionasse.

All'arrivo il solito schermo: collegamento non esistente. La delusione dell'esterno si accumula a quella di chi già stava dentro, senza golfino perfino. I greci masticano amaro e hanno ragione: ve lio immaginate se ai rigori italiani fosse successa una cosa del genere? Forse sarebbe caduto il Governo.

Ma d'altra parte hanno ragione tutti: perché la linea è saltata dappertutto. I canali Rai invisibili, il satellite Sky in panne su buiona parte della città. Quelli "che il Magnifico..." vorrebbero riprendere l'auto e andarsene. Niente, fuori è il Niagara, una cascata d'acqua di quelle che avrebbero mandato in visibilio Ester Williams.

"Stanno 2-2". Qualcuno si appende allo smartphone e segue le dirette web dei giornali. Qualcun altro sfodera, chissà da dove, una radio: lì, sotto l'acqua battente, prigionieri della pioggia, i mezzi di comunicazione fanno dietrofront e recuperano i mezzi della nonna. Gli unici che completino l'avvicinamento al dischetto di quel giocatore scomparso con un colpo di tuono e che rimarrà per sempre con il pallone in mano, incerto se buttarlo dentro o buttarlo fuori