Arezzo, 30 aprile 2014 - Vai al cinema per vedere il Papa, ti metti a sedere e ti affacci sul monte della Verna: hai sbagliato sala? No, è tutto nello stesso film. Un film evento, una pellicola che ricostruisce per la prima volta la figura di Bergoglio, dalle sue origini argentine fino all'elezione pontificia.

E la visione diretta del film lascia sbalorditi. Perché l'intera pellicola si apre con una veduta del Casentino dal Quadrante del santuario. Poi inizia una carrellata tra i luoghi sacri del monte: c'è il Sasso Spicco, c'è il letto di San Francesco. Poi le riprese si allargano sul piazzale, per calare di nuovo sugli angoli indimenticabili, come il saio di San Francesco conservato sotto una bacheca o la terrazza del precipizio.

Un film che si intitola "Francesco da Buenos Aires - La Rivoluzione dell'uguaglianza" e solo in Italia per tre giorni viene proiettato in trecento sale, roba da blockbuster. E in contemporanea va in tutto il mondo. E si apre alla Verna, un'intervista al padre guardiano Fra' Massimo Grassi, che racconta cosa abbia scatenato nel convento la scelta di quel Papa e la scelta di quel nome.

E nel finale ancora lui: un valore spirituale, certo, ma anche un lancio senza precedenti per uno dei luoghi già di culto del territorio aretino, meta di centinaia di migliaia di persone ogni anno. E che rafforza il legame tra Francesco e i frati. "Quando abbiamo sentito quale nome avesse scelto abbiamo esultato: e non solo a voce. Quel nome non è solo un bel nome: è un programma del pontificato". Fra' Massimo sorride alla cinepresa e oltre la cinepresa al pubblico nelle sale, che scopre La Verna in controluce alle vicende di Bergoglio. 
 
Frati dai quali entro giugno partirà l'invito ufficiale al Papa per la visita alla Verna: inviti già rivolti informalmente, prima dal Vescovo Fontana e poi dagli stessi frati della Verna, e che ora avranno anche un passaggio formale.