Gentilissima redazione,

vi scrivo per segnalarvi alcuni percorsi della città di Arezzo che sono sono stati dimenticati o in certi casi casi mai valorizzati. In quest'ultimo periodo si è parlato molto di turismo, tasse di soggiorno, luoghi, opere e manifestazioni da candidare a patrimonio mondiale dell'umanità.

In città ci sono anche altre opportunità che non si è riusciti a cogliere, ad esempio l'organizzazione di un vero e proprio percorso Vasariano, con un'adeguata promozione, visibilità e dunque fruibilità per il turista, di
quanto l'artista ci ha lasciato. Si "parla" solo e comunque troppo poco di Casa Vasari  quando in realtà è possibile ammirare opere pittoriche e architettoniche del Vasari in molti altri luoghi, tra i quali il Museo d'arte Medievale e Moderna, la Badia delle Sante Flora e Lucilla, la Pieve di Santa Maria e Piazza Grande.

In questo tour, ancora oggi non strutturato e per questo escluso, almeno in larga parte, dai percorsi turistici, incontriamo molti altri artisti le cui vite  sono raccontate dal Vasari, come: Pietro Lorenzetti, Luca Signorelli,
Parri di Spinello , Bartolomeo della Gatta, etc.

Il Museo d'arte Medievale e Moderna rimane un oggetto "misterioso", poco visitato anche in questi ultimi giorni (le foto parlano chiaro), nonostante l'ingresso completamente gratuito. Promuovere tutto ciò permetterebbe di riqualificare intere aree del centro storico e di dare una mano alle attività commerciali qui presenti.
Questa amministrazione in occasione del Cinquecentenario Vasariano ha timidamente accennato l'idea di un percorso; ora serve una vera promozione, che vada ben oltre una semplice ma comunque necessaria cartellonistica, immagine, audio-guida, etc.
 
Promuovere i luoghi prossimi a Piazza Grande, come ad esempio via Pescaja e  via Borgunto , che offrono decine di bellissime botteghe storiche, non solo per riuscire a portare il turismo in alcuni dei vicoli più belli della città ma per riqualificare l'intera zona alla quale servono idee e cambiamenti.

Questo è possibile solo con un'azione corale, con l'ausilio dell'amministrazione comunale e della Fiera Antiquaria, coinvolgendo necessariamente i residenti. Delineare un progetto chiaro e preciso per l'area di Castelsecco dove ad oggi è l'incuria che la fa da padrone, con una vegetazione che sta sovrastando gran
parte delle mura. Per l'ennesima volta la città di Arezzo rimane in attesa di una svolta.

Grazie,
Massimo Soletti