Arezzo, 24 aprile 2014 - In corso le analisi per per mettere a fuoco bene le cause della tragedia in sala parto. I rilievi decisi direttamente dalla Usl daranno i loro risultati non prima di qualche giorno.

La gioia infinita, il dolore incontenibile. Tutto in una manciata di minuti, quelli che dividono la nascita di un figlio dalla sua morte. Una madre che si è vista morire il bambino poche ore dopo averlo partorito, nel reparto di neonatologia. Le prime impressioni parlano di morte naturale, inspiegabile. Senza responsabilità da parte dei medici che erano in sala parto. Anche se le percentuali di mortalità alla nascita sono ormai ridotte al minimo. A meno di clamorose soprese nell’esame anatomo-patologico che si è svolto nel tardo pomeriggio di ieri al San Donato.

La famiglia non ha presentato esposti alla magistratura e sembra accettare lo scenario della tragica fatalità. La madre è un medico, una radiologa di 35 anni, che aspettava il secondo figlio.

Senza preavviso. Una gravidanza tranquilla, liscia come l’olio. Fino alle doglie, il bimbo viene alla luce in tempi  brevi, poche decine di minuti. Ma i medici si accorgono subito che il neonato è poco vitale,  con gravi difficoltà respiratorie.

Si attivano le procedure d’emergenza, i pediatri avviano la rianimazione, il piccolo viene intubato. ma peggiora e muore. Per ora senza un perché. Dicono alla Usl che di morti alla nascita ce ne siano ancora quattro o cinque l’anno.

Il primario Giuseppe Cariti: "E' un caso rarissimo. L'ultimo caso di morte dopo il parto credo risalga a tre o quattro ani fa. Arezzo rispetta la media regionale delle morti neonatali che è del due per mille, anzi qui è più bassa".