Arezzo, 22 aprile 2014 - Era la notte tra il 16 ed il 17 gennaio quando ignoti, introducendosi all’interno del plesso scolastico “Magiotti” di Montevarchi, dopo aver messo a soqquadro corridoi e aule e scassinato i distributori automatici di cibi e bevande,  rubarono dall’aula multimediale alcuni costosi personal computer.

A distanza di pochi mesi gli agenti della polizia di Montevarchi sono riusciti a dare un nome e un volto agli autori del grave episodio.

A dare una svolta alla indagini è stato il rinvenimento di alcune impronte digitali, fondamentali per far individuare in breve i due soggetti autori dell’incursione nella scuola.

Si tratta di S.A., italiano di 20 anni residente a Bastia Umbra (PG) e S.G., albanese di 21 residente a Bettona (PG). I due, noti alle forze dell’ordine, avrebbero deciso, a loro dire, di effettuare il colpo a Montevarchi semplicemente dopo aver visionato il plesso scolastico su internet (con l’applicazione street view) e aver notato che si trattava di una struttura “importante” e all’apparenza priva di sistemi di allarme. A quel punto in treno avrebbero raggiunto Montevarchi.

Dopo aver individuato i due esecutori del furto la Squadra Anticrimine del Commissariato di Montevarchi, insieme con il personale del Commissariato di Assisi, ha eseguito una serie di perquisizioni domiciliari a carico dei due indagati che, messi alle strette dagli inquirenti e di fronte all’evidenza delle prove raccolte nei loro confronti, non hanno potuto far altro che confessare le loro responsabilità penali.

Durante gli interrogatori i due giovani hanno rivelato agli agenti l’identità del terzo giovane di Bastia Umbra, C.S., italiano di 22 anni, complice nel furto, che ha aiutato i primi a trasportare con un’automobile i personal computer rubati da Montevarchi fino in terra umbra. Quest’ultimo è stato pertanto denunciato per aver concorso con loro nel furto aggravato.

L’attività di indagine ha inoltre portato gli inquirenti ad individuare, e denunciare per ricettazione, due uomini, B.A. e C.F., rispettivamente un italiano di 39 anni ed un algerino di  41, entrambi residenti a Bastia Umbra, ritenuti responsabili di aver ricevuto dai ladri i computer rubati.

Nelle successiva perquisizione nell'abitzione del cittadino algerino è stato trovato uno dei computer rubato dall’Istituto Magiotti, oltre una grandissima quantità di materiale elettronico, informatico e di capi di abbigliamento di sospetta provenienza. 

Gli autori del furto sono stati assicurati alla giustizia. Sono ancora in corso da parte degli uomini del Commissariato le indagini finalizzate, oltre al recupero di quella parte della refurtiva non ancora rinvenuta, anche a vagliare l’ipotesi investigativa che i ladri, si fossero serviti di un basista del Valdarno ancora sconosciuto, nonché tese a verificare eventuali ulteriori responsabilità degli stessi malviventi per altri furti di recente riscontrati in zona.