Arezzo, 20 aprile 2014 - E' morta a 106 anni. E' morta settant'anni dopo il marito. E' la vita e insieme il dramma di Bruna Biliotti, l'ultima vedova della strage di Civitella. L'ultima tra quante videro o sentirono i loro uomini trucidati a morire, sia pur di vecchiaia.

E' morta nella sua casa di Civitella: da qualche anno era in sedia a rotelle ma aveva continuato sia a coltivare le sue passioni, botanica e ricamo, sia a ricordare quella giornata maledetta, quel 29 giugno del 1944.

Aveva sposato il sottofattore e si era stabilita alla Palazzina, una fattoria a pochi chilometri dal paese. Qui il suo Guido, Guido Mammoli, fu ucciso insieme a sedici persone. Una parte di quelle 244 che morirono in poche ore tra Civitella e le frazioni vicine. Lei rimase incolonnata per ore, ad aspettare solo il colpo decisivo, quello che da una parte l'avrebbe uccisa e dall'altra l'avrebbe accomunata al destino del marito.

Poi i tedeschi se ne andarono, risparmiando lei come tante donne e ragazzi. E per lei iniziò una seconda vita, fatta di fatica e di memoria: lacerata e divisa, come quella di tutto un paese.