Arezzo, 20 aprile 2014 - Per loro non è stata solo la notte di Pasqua: è stata la notte del battesimo. In dodici hanno ricevuto il primo dei sacramenti dalle mani del Vescovo Riccardo Fontana, davanti all'altare della cattedrale, a due passi dall'angelo dell'ambone.

Dodici battesimi, qualche bambino e anche diversi adulti: non tutti stranieri, come forse un po' facilmente si dà per scontato, ma anche un paio di aretini, come se il battesimo adulto avesse ripreso piede.

Una festa, una festa in piena regola. Mentre il Vescovo lanci ail messaggio più profondo della Pasqua. "La risposta alla crisi è quella di tanta gente che vuole trovare una via d'uscita, non le basta più di lamentarsi". Ai preti lo aveva chiesto già giovedì santo nella Messa Crismale. "Dobbiamo insieme riscoprire la povertà per essere più credibili e di esempio". Ma la stessa richiesta la lancia anche ai cristiani. "Stop al lusso" ripete, come tra l'altro aveva tuonato qualche anno fa il suo predecessore, e oggi cardinale, Gualtgiero Bassetti nei suoi anni aretini.

Povertà e generosità. "In tanti ormai potrebbero fare di più investire, dare delle possibilità: è il momento di farlo". Occhi aperti verso chi soffre, questo è il messaggio costante di Fontana.

Che però per l'occasione ne lancia anche uno alla città. "Ha delle potenzialità straordinarie, da prima città della Toscana: ma a volte le compromette dividendosi, seguendo gli interessi particolari. E' il momento di dire basta a queste divisioni". Messaggio che poi rafforza nella notte. "Arezzo sta a noi cambiare, sta a ciascuno di noi. Non possiamo sempre aspettare gli altri"