Arezzo, 19 aprile 2014 - Il pranzo di Pasqua deve rispettare le tradizioni. Ma soprattutto, in tempo di crisi, essere rigorosamente low cost. Così se i ristoranti della città non faranno fatica a fare il tutto esaurito domani, cercando di unire specialità locali e convenienza e offrendo prezzi contenuti, il vero risparmio lo otterrà chi deciderà di cucinare a casa. Con la grande distribuzione da giorni impegnata nello sfidarsi a suon di offerte e prodotti tipici della festa in sconto. Dalle colombe alle uova di cioccolata, passando per agnello e carni varie. Noi abbiamo chiesto agli chef aretini di proporre alcuni menù scaccia crisi che con poca spesa possano mettere a tavola un’ideale famiglia di quattro persone. E abbiamo scoperto che a partire da circa 30 euro si può cucinare fai da te un buonissimo menù di Pasqua e mettere a tavola tutta la famiglia attenendosi alla tradizione.

«Proponiamo un antipasto a base di capocollo, uova sode magari precedentemente benedette e panina con le uvette — dicono gli chef dei ristoranti Il Cantuccio e l’Agania di Arezzo — per primo possiamo suggerire degli gnocchi rigorosamente fatti in casa con gli asparagi selvatici che in questa stagione ancora si trovano e tutti possono andare a cercare. Per secondo capretto in forno con spinaci. E come dolce croccante, cantuccini e vinsanto». Il costo? A seconda dei prodotti scelti intorno alle 15-20 euro a persona. Scendo sotto questa cifra lo chef Shady Hasbun del ristorante Le Rotte Ghiotte di Arezzo, qui ce la caviamo con 6-7 euro a testa: una famiglia di quattro persone non spenderà più di 30 euro per il pranzo di Pasqua seguendo questo menù e cucinando tutto in casa.


«Per antipasto propongo un tortino di pasta brisè e carciofi — dice lo chef Shady — possiamo poi preparare due primi, un tagliolino con pecorino aretino e taressa del Valdarno, un tipo di pancetta croccante e un risotto agli asparaci, vanno bene anche quelli selvatici. Per secondo arista di grigio del Casentino sfumata con la birra e patate duchesse. E per rispettare la tradizione per dessert strisce di colomba con crema inglese aromatizzata alle fragole e vino bianco locale. Cucinando da soli si spendono 6-7 euro a persona».
Economici, veloci e in perfetta linea con la tradizione di Pasqua, i menù dei nostri chef. Come quello della Vineria Ciao di piazza Sant’Agostino.


«Per Pasqua come antipasto possiamo scegliere le uova sode, con salame toscano e panina - dice Francesco Piomboni - come primo maccheroni fatti incasa da preparare con farina e 1 uovo a persona, come secondo agnello al tegame con spinacine e bietole. E per ottimizzare il docle potrebbe essere la stessa panina dolce da abbinare al vinsanto». Costo di questo pranzo circa 15 euro a testa.

«Per Pasqua proporrei piatti abbastanza economici e suggerisco gli asparagi, in molti trovano quelli selvatici che sono anche più gustosi e i carciofi romaneschi; questi ultimi girando si trovano sempre in offerta da qualche parte ad un costo di circa 50 centesimi l’uno — dice la chef Laura Giusti che tiene corsi di cucina a Capolona — come antipasto possiamo preparare un’insalatina di valeriana con uova sode farcite, per primo passatelli in brodo oppure carbonara con asparagi. Come secondo coscio di tacchino in porchetta e carciofi alla Giudia e per dessert il lattaiolo una sorta di latte alla portoghese».


E c’è anche chi consiglia una pasqua senza agnello. Sono Wwf, Lav, Oipa e Leal, le associazioni animaliste di Arezzo che si sono unite per festeggiare insieme una «Pasqua senza carne». Giovedì insieme a tanti simpatizzanti, alcuni consiglieri comunali e istituzioni, le associazioni si sono riunite al biobar Biolento presentando nell’occasione il nuovo regolamento per la tutela degli animali di Arezzo con un aperitivo 100% vegetale di Pasqua. In questa occasione le associazioni hanno rilanciato il loro invito a non mangiare agnelli e capretti per Pasqua. L’invito è quello di iniziare proprio da questa festa a ridurre il consumo di carne per la nostra salute e per quella del pianeta. Se ogni anno almeno una volta a settimana si rinunciasse completamente alla carne risparmieremmo la vita a 12 milioni di animali.