Arezzo, 18 marzo 2014 - FORSE È DAVVERO la volta buona. La bozza del protocollo d’intesa per il regolamento antidoping nella Giostra del Saracino, dopo una serie di limature e piccole modifiche da parte dell’Istituzione, sembra davvero pronta a finire in consiglio comunale. Sarà la conferenza dei capigruppo a prendere in esame il documento di otto pagine che regola tutte le modalità per il controllo e la tutela dei cavalli da Giostra. Una bozza che introduce per la prima volta sanzioni per il quartiere che eventualmente sarà trovato con un animale positivo. L’ultimo atto per l’adozione del regolamento sarà il passaggio in aula: solo una formalità in presenza di un accordo precedente tra i responsabili dei gruppi consiliari. L’obiettivo è naturalmente di arrivare all’approvazione entro la notturna del 21 giugno per scendere in lizza con le nuove norme.

Il cuore del documento, quello che ha fatto più discutere e rinviare varie volte la presentazione in consiglio comunale, sta proprio nell’ultima pagina, quella che prevede le sanzioni disciplinari. Soltanto due e tutte a carico dei quartieri: la penalizzazione fino a due punti nella successiva edizione della Giostra, da applicare al quartiere il cui cavallo risulti positivo ai test antidoping e la riduzione fino al 50% del contributo economico annuo stanziato dall’Istituzione al quartiere. In caso di recidiva la decurtazione arriva al 75% e si arriva alla revoca totale in caso di terza positività. La sanzione è irrogata dalla magistratura della Giostra contro la quale si può presentare ricorso per motivi di legittimità o merito ma ci si può rivolgere al gran giurì, secondo le procedure previste dai regolamenti della manifestazione. Nessun provvedimento è previsto per i giostratori che montano cavalli positivi.

Si conferma in sostanza quello che dall’inizio era stato l’orientamento dei rettori che non hanno mai preso in considerazione la possibilità di togliere la vittoria al quartiere con il cavallo positivo. Forse per il timore (chissà poi perché) di andare a ritirare la lancia d’oro dalla sede dei vincitori, sicuramente per la difficoltà di individuare il secondo arrivato in molte edizione in cui due o più quartieri arrivano a pari merito. Ci sono però le fotocellule e il secondo potrebbe essere il quartiere più «veloce». Di certo con il testo attuale resterebbe l’ombra sulla vittoria ottenuta con il doping e l’edizione successiva con la penalizzazione di un quartiere diventerebbe un’ulteriore sfida «rovinata».

TANTE le altre novità previste dalla bozza di protocollo d’intesa tra Istituzione Giostra (nella foto, il presidente Angiolo Agnolucci) e Usl 8. A partire dalla formazione di una commissione tecnica veterinaria composta da un veterinario Usl, uno dell’Istituzione e uno per ogni quartiere. In più le associazioni aretine che si occupano di tutela degli animali potranno nominare un componente che potrà assistere a tutte le fasi senza diritto di voto. La commissione certifica l’idoneità dei cavalli durante il test attitudinale nella scuderia di appartenenza o anche durante la settimana di prove, in caso di novità sopraggiunte.

Un quartiere potrà richiedere l’integrazione dei cavalli solo nel caso estremo in cui resti con meno di due soggetti idonei. L’altra svolta riguarda i prelievi di sangue. Non saranno più effettuati su tutti i cavalli in gara ma soltanto sui due vincitori della Giostra, i due vincitori della prova generale e due estratti a sorte, in forma pubblica, dalla commissione veterinaria tra tutti quelli che hanno partecipato alle prove ufficiali. Anche gli animali utilizzati per il corteo storico potranno essere sottoposti a esami ematologici se disposto dal veterinario Usl o da quello dell’Istituzione. In caso di positività il proprietario del cavallo da sfilata sarà responsabile a ogni effetto di legge.