Arezzo, 16 aprile 2014 - “Chiudere la Camera di Commercio? un vero e proprio suicidio economico” secondno il presidente di Confartigianto Ferre Vannetti per cui la Cciaa rappresenta uno strumento essenziale che
da sempre accompagna e sostiene le piccole imprese aretine. “Per un territorio come quello aretino, a forte vocazione manifatturiera, chiudere la Camera di Commercio sarebbe un errore gravissimo e un vero e proprio suicidio economico”. Non usa mezzi termini Ferrer Vannetti, presidente di Confartigianato Arezzo, secondo il quale in assenza di Cciaa verrebbe a mancare il principale strumento, “importante ed essenziale, che in questi anni ha sempre accompagnato e sostenuto le imprese aretine, dal credito ai processi di aggregazione, innovazione e internazionalizzazione, ed ha svolto un ruolo prezioso nella lunga crisi attraversata dalla nostra provincia”.
 

Certo che non si può dire un no secco alla spending review, ma secondo Confartigianato Arezzo, allora, “se vogliamo favorire la crescita economica del Paese e la sua competitività è necessario puntare ad una innovazione del sistema camerale esistente, che rappresenta una espressione di democrazia economica e un valore aggiunto per lo sviluppo e la promozione delle economie del territorio in quanto, in particolare, coinvolge le imprese di minore dimensione”.
 

E’ ovvio che il sistema camerale si può, e si deve riformare, con l’obiettivo di raggiungere una maggiore efficienza. Tuttavia, la sua eliminazione sarebbe un grave errore: le funzioni che le Camere svolgono attualmente verrebbero infatti disperse tra numerosi enti, con il rischio di accumulare ulteriori inefficienze e complessità burocratiche. Le imprese artigiane, in particolare quelle di piccola dimensione, hanno necessità di disporre di funzioni di certificazione dei soggetti economici che oggi sono svolte dal Registro delle imprese presso le Camere di commercio e che da questo database derivano. Così come hanno necessità di disporre di funzioni di promozione per l’internazionalizzazione, per il sostegno al credito, per la creazione di reti, per lo sviluppo delle economie locali.
 

“Se vogliamo favorire la crescita economica del Paese e la sua competitività – conclude Ferrer Vannetti - è necessario puntare ad una innovazione del sistema camerale esistente, che rappresenta una espressione di democrazia economica e un valore aggiunto per lo sviluppo e la promozione delle economie del territorio in quanto, in particolare, coinvolge le imprese di minore dimensione”. Questa riforma, secondo uno studio nazionale delle Pmi, dovrebbe intervenire su quattro punti principali: razionalizzazione del numero delle Camere di Commercioì, riordino delle Aziende speciali controllate,  miglioramento del processo di governance  e individuazione delle funzioni di servizio prioritario per le Pmi”.