Arezzo, 10 aprile 2014 - I parruceri hanno già le mani nei capelli. E non solo loro. A preoccuparsi anche ristoratori, autofficine e carrozzerie, pasticcerie e panifici, falegnami e imprese manifatturiere.  Sono un esercito le nostre micro e piccole imprese fatto di centinaia di realtà produttive già pesantemente falcidiate dalla crisi che adesso temono l’ennesimo salasso. Parliamo di tasse e di previsioni di spesa secondo uno studio di Confartigianato che dimostra come nel 2014 queste realtà economiche potrebbero pagare  da un minimo di circa 200 a un massimo di mille euro. Tutti soldi che finirebbero in nuove tasse.


Dietro l’angolo per esempio fa capolino la stangata della Tasi che metterebbe a rischio le piccole imprese. E il presidente di Confartigianato Arezzo Ferrer Vannetti denuncia «una fiscalità che si dimostra ancora una volta estremamente vorace nei confronti di Pmi e artigianato». La stangata in arrivo dal fisco colpirenne  le micro e piccole imprese. Anche nella nostra città le realtà produttive dovranno infatti  fare i conti con la Tasi, la Tassa sui servizi indivisibili che riguardano principalmente la manutenzione delle strade, le fognature e luce pubblica, e che presto sarà adottata in tutti i Comuni italiani e inglobata nella Iuc, insieme a Imu e Tari, la tassa sui rifiuti.


E in questo caso il fisco peserà con un impatto non indifferente. Prova a fare due conti  l’ufficio studi di Confartigianato e lo fa sui dati Agenzia delle entrate e del ministero dell’Economia e delle finanze. Confartigianto nella sua indagine ha  ha considerato  sette profili di imprese tipo: impresa software e Ict, parrucchiere-estetista, laboratorio di falegnameria, impresa di autoriparazione, impresa manifatturiera, ristorante e panificio-pasticceria. Nel dettaglio cosa accadrebbe ad un ristorante che nel 2013 ha versato 2.444 euro di Imu e Tares? Lo stesso andrebbe a pagare 282 euro aggiuntivi con Tasi ad aliquota base, valore che salirebbe a 499 euro se il Comune adottasse l’aliquota massima. Per un’autofficina e un parrucchiere l’incremento sarebbe più contenuto, ma pur sempre significativo, passando da un minimo di 89 e 85 euro con aliquota base a un massimo di 202 e 150 euro.


E considerando la media delle sette tipologie di imprese l’aumento percentuale rispetto al 2013 oscillerebbe tra l’8,1% e il 16,7% (in termini numerici, dai 254 ai 523 euro). «Lo studio riguarda tutte di imprese tipo – spiega Ferrer Vannetti, presidente di Confartigianato Arezzo – che in media, potrebbero pagare da un minimo di circa 196 euro a un massimo di 1.004 euro per la Tasi del 2014. Importi che andrebbero ad aggiungersi a quelli già versati nel 2013 per Imu e Tares. Una fiscalità che si dimostra ancora una volta estremamente vorace nei confronti delle nostre micro e piccole imprese: un esercito centinaia di realtà produttive già pesantemente falcidiate dalla crisi».