Arezzo, 26 febbraio 2014 - Stavolta è fatta davvero. Come anticipato da La Nazione, è Beppe Angiolini, detto anche Mister Sugar, il nuovo presidente del comitato scientifico dell’Antiquaria. In pratica, al di là delle formalità, l’altro personaggio chiave della manifestazione, insieme all’assessore alle attività produttive Paola Magnanensi, che della Fiera è la padrona di casa da quando è tornata sotto la gestione diretta del Comune.

Ma attenzione: non è ancora il comitato scientifico ma un comitato tecnico-consultivo, che nella sostanza affiancherà l'assessore nella gestione della Fiera. Con ingressi a sorpresa. Oltre Angiolini ci sono Artemio Buzzi, Roberto Giusti, Daniela Galoppi, Laura Lodone, Fabrizio Piervenanzi, Gherardo Radicati, Egidia Santagati.

  Il Sindaco Fanfani li ha nominati ufficialmente oggi pomeriggio: “sono autorevoli e competenti rappresentanti delle varie anime e delle diverse professionalità della Fiera Antiquaria. Abbiamo antiquari, espositori, esperti di arte, turismo, moda”. Nei prossimi giorni il Sindaco integrerà questa commissione  con un esperto di restauro che sceglierà in una terna di nomi che gli verrà sottoposta dalla Camera di Commercio. Il nuovo organismo ha, comunque, già il suo Presidente indicato dal Sindaco: Giuseppe Angiolini.

“Il processo di riorganizzazione della Fiera non si ferma qui – conclude il Sindaco Fanfani. Sto lavorando alla selezione degli esperti che andranno a comporre il Comitato Scientifico di cui faranno parte esperti nazionali di arte e cultura. Stiamo quindi procedendo rapidamente a ridisegnare la fisionomia organizzativa delle Fiera puntando ad un suo forte sviluppo con la collaborazione delle migliori energie e delle più valide professionalità. Guardando ad una dimensione nazionale e internazionale della manifestazione ma radicandola ancora di più nella sua realtà di origine, la nostra città”.

Che Mister Sugar (dal nome del suo negozio, uno dei più famosi d’Italia per l’abbigliamento glamour) fosse ormai un Papa cui mancava solo l’imprimatur del conclave era chiaro fin dalla giornata di lunedì, anche se mancava ancora l’ultimo tassello, il contatto diretto fra Fanfani e Angiolini, a Milano per le sfilate di Giorgio Armani. La situazione si è definitivamente sbloccata l'altra sera, quando il Nipotissimo e il presidente della Camera della Moda si sono sentiti di persona per telefono. «Sono felicissimo che abbia accettato», si limita a dire laconico il sindaco.

il resto prova a spiegarlo Mistero Sugar in un momento di pausa del pret-a-porter milanese: «Ho accettato con piacere - spiega - anche se, pensando ai miei numerosi impegni, ho dovuto riflettere. Sono consapevole che si tratta di una sfida non semplice ma ci metterò tutto me stesso, usando i miei contatti per far sì che la Fiera sfrutti le sue potenzialità». In sostanza è una promessa, quella di mettere in sinergia l’Antiquaria con il mondo dorato dell’alta moda di cui Beppe Angiolini conosce i segreti più reconditi.

Per rilanciare la Fiera, proverà a sfruttare i suoi contatti, che sono notevoli. Basti dire che è lui l’unico aretino che sia mai stato a cena a Downing Street, ospite prima di Tony Blair e poi di David Cameron insieme agli altri Vip del made in Italy. Ed è nota l’amicizia che lega l’uomo di Sugar a personaggi come lo stesso Giorgio Armani o Roberto Cavalli con la moglie. Per non parlare della conoscenza che c’è anche con l’aretino più celebre del settore, il patron di Prada Patrizio Bertelli, un’autentica potenza. Solo riuscire a coinvolgere lui sarebbe come vincere alla lotteria.

Beppe Angiolini sa comunque che lo aspetta un compito improbo come abbozzare una cura per quella grande malata che è l’Antiquaria: «Il mercato in Italia non è dalla nostra parte e la crisi economica ha reso più difficile il lavoro in tutti i settori. Dovremo essere in grado di attrarre flussi nuovi di turisti, internazionalizzando la Fiera con tutte le risorse possibili». E qui il neopresidente di fatto (di diritto lo sarà da oggi) mette subito le mani avanti: «Per realizzare una buona operazione di marketing servono investimenti seri». Come a dire che le nozze coi fichi secchi, operazione che ad Arezzo è stata tentata più volte con risultati quantomeno discutibili, riescono poco e male.

Eppure mister Sugar è convinto che le potenzialità ci siano, che la manifestazione non abbia affatto esaurito la sua capacità di richiamo, che la sua forza stia anche nello scenario, il centro storico, in cui si svolge: «La Fiera è una grande opportunità, per Arezzo probabilmente è la più grande. Dobbiamo unire le forze, valorizzare le nostre eccellenze produttive e turistiche. Il segreto è proprio far scoprire quanto Arezzo sia vera, con un patrimonio artistico di livello internazionale». Vaste programme, per dirla alla De Gaulle, nel quale Angiolini non pensa naturalmente di fare tutto da solo: «Spero di poter contare sulla collaborazione in primis degli antiquari e poi di commercianti, albergatori e ristoratori. Tutti devono dare il loro contributo, tenendo le loro attività aperte, aggiornate e attraenti. Le nostre strade e di conseguenza la città devono diventare più accoglienti e comunicative». La fiduca del sindaco e degli altri che lo hanno voluto? «Li ringrazio e spero abbiano ragione loro». In fondo, per la Fiera è l’unica cosa che conta.

Salvatore Mannino