Arezzo, 21 febbraio 2014 - Senza stipendio dal giugno scorso. E senza percepire la cassa integrazione. E’ questa la condizione dei lavoratori della Ciet e della Tte, aziende dell’ex gruppo Mancini in sostanza. Una situazione che riguarda 300 lavoratori a livello nazionale, circa un centinaio quelli aretini. A lanciare il grido d’allarme la Fiom Cgil che denuncia la situaizone dopo l’ennesima verifica sindacale al Ministero del lavoro relativamente alla decretazione della Cigs in deroga a copertura del periodo che va dal primo giugno 2013 all’8 agosto dello scorso anno e alla Cigs a copertura del periodo di amministrazione straordinaria decretato dal Tribunale di Arezzo appunto dall’8 agosto 2013 per il tempo della stessa per i lavoratori della Ciet e della Tte. «La cassa integrazione era l’unica ancora di salvezza per evitare i licenziamenti - dice il sindacalista Alessandro Tracchi - ma adesso è necessario sbloccare i pagamenti e la condizione di precarietà di tanti lavoratori.


In questa vicenda non ci sono problemi di procedure sbagliate o mancanza di documentazione, purtroppo il problema è legato ai ritardi del Ministero. Il Ministero del Lavoro ha affermato infatti che per quanto concerne l’emanazione dei decreti si sono accumulati dei ritardi derivanti dalla pesante situazione di crisi che sta coinvolgendo il Paese e dall’accumulo di richieste da smaltire». La crisi porta la crisi insomma e tanti lavoratori da mesi sono in attesa che i pagamenti vengano liquidati. «Il problema riguarda tutte quelle aziende che in mancanza di liquidità non riescono ad anticipare la cassa - continua Tracchi - e i lavoratori si ritrovano a stipendio zero. Siamo infatti di fronte a un’azienda che non può garantire l’anticipo economico ma dipende solo dall’Inps.


Nel merito della Cigs in deroga della Tte la documentazione e le procedure per la firma del decreto sono concluse ed in ogni caso serve l’autorizzazione del Ministero dell’economia che destini le risorse necessarie alle relative coperture per i lavoratori collocati in Cigs che furono previste già alla firma dell’accordo con la presenza del funzionario del Ministero dell’Economia. I tempi indicati dal Ministero del Lavoro per il completamento delle procedure sono circa 2 mesi». Il Ministero del lavoro si è reso disponibile alla verifica della possibilità di provvedere alla decretazione delle Cigs per le aziende Ciet e Tte a copertura della fase di amministrazione straordinaria. Fiom e Cgil ritiengono però intollerabile la situazione e i tempi di approvazione dei decreti che rendono drammatica la condizione dei lavoratori che non percepiscono pagamenti da svariate mensilità, con tanto di sollecitazione ai Prefetti per un intervento nei confronti del Governo per una rapida soluzione dei problemi connessi all’approvazione dei decreti.


«Il giorno 5 febbraio scorso si è svolta la prima udienza dei creditori Ciet i dipendenti, ed oltre 200 richieste sono state accolte - continua il sidacalista - sono state rinviate non respinte insinuazioni praticate dai lavoratori con l’ausilio dei legali per inadempienze. Il giorno 28 gennaio si era svolto l’incontro con la direzione aziendale Tte. Le organizzazioni sindacali Fiom e Cgil unitamente alle Rsu hanno richiesto un impegno relativamente alle prospettive e una chiara definizione di molteplici questioni organizzative a partire dalla rotazione dei lavoratori.
La Tte ha risposto con una disponibilità alla verifica ed al confronto nelle criticità organizzative (reperibilità, trasferte, mezzi, ecc), e ha sottolineato un’esigenza di efficientare il sistema di produzione con un obiettivo di ridurre complessivamente il costo di produzione per poter meglio affrontare il tema relativo all’aumento dei volumi produttivi. L’azienda ha inoltre affermato l’interesse di investitori verso la Tte per consentire una prospettiva di sviluppo».