Arezzo, 13 febbraio 2014 - «Vado via un paio di giorni, puoi essere così gentile da controllarmi il cane»? Richiesta innocente, rivolta a un’amica. Ma si è portata dietro una coda di incredibile violenza. Tutto succede domenica mattina a Subbiano. L'amica sale le scale del condominio per trovare il cane.

Sulle scale, in agguato, c’è un uomo. 60 anni, senza precedenti, conosciuto in paese.  Afferra la ragazza per violentarla, lei reagisce, lui stringe e le provoca anche alcune escoriazioni. Lei si divincola, inciampa sulle scale, grida, chiede aiuto.

Al piano di sotto sentono. Il capofamiglia corre a vedere cosa stia succedendo. Sale le scale, va incontro all’energumeno. Ma l’aggressore non si ferma, senza controllo. Gli sferra un pugno. L'uomo incassa ma si scaglia contro l'aspirante stupratore e lo blocca.

La ragazza chiama i carabinieri di Subbiano che arrivano a gran velocità. Scatta l’arresto in flagranza, è  in carcere per violenza sessuale.

Stamani l'arrestato si è difeso nel corso dell'udienza di convalida dinanzi al Gip. Ho sentito dei rumori sospetti per le scale, ha detto, pensavo a qualcosa di strano, per questo ho affrontato la ragazza. Una versione dunque radicalmente in contrasto con quanto emerso finora, che però non è bastata al giudice Piergiorgio Ponticelli. Il quale infatti ha disposto la convalida dell'arresto, come chiesto dal Pm Ersilia Spena, pur concedendo gli arresti domiciliari, con il controllo del braccialetto elettronico.

Strumento innovativo, quest'ultimo, che viene adottato da pochi giorni, in alternativa al carcere. Il gip ha chiesto la perizia psichiatrica sul protagonista.