Arezzo, 7 febbraio 2014 - È una storia alla Pretty Woman in versione romena quella dell’estorsione con tanto di inseguimento che abbiamo raccontato ieri. La ragazza, una ventiquatrenne, era arrivata in città lasciando in patria un fidanzato che non l’ha mai dimenticata. E proprio il ragazzo, mettendosi sulle tracce del suo ex amore, è arrivato ad Arezzo con l’obiettivo di rintrovarla. Così quando ha scoperto che la donna in realtà era finita a fare la prostituta da queste parti, ha deciso di riscattarla. Ed è qui che è scattata la brutta storia di estorsione con tanto di trappola e inseguimento da parte dei Carabinieri, che lunedì ha messo in scena una notte movimentata in centro. Tutto era partito nel pomeriggio di lunedì scorso in un appartamento a Viciomaggio dove il romeno e un connazionale ospitavano la ragazza, tolta dalla strada. Ma per riscattare l’ex fidanzata mai dimenticata non è bastato l’amore del ragazzo. La ventenne infatti aveva un protettore, l’albanese che ha bussato alla porta e minacciato armato di coltello chiedendo un corrispettivo economico per lasciare libera la prostituta. «Tu non sai chi sono io, ad Arezzo sono Dio», parole dell’albanese che minaccia con un coltello puntato alla gola il romeno.

L’uomo come raccontato ieri sulle colonne di questo giornale, se ne va con il misero bottino di 25 euro. Ma presto torna a battere cassa. Ne chiede altre 100 con una telefonata che parte proprio mentre il fidanzato innamorato è nella caserma dei Carabinieri di Badia al Pino a denunciare la rapina subita. È qui che scatta la trappola messa in piedi dai militari dell’Arma. Con tanto di appuntamento lunedì scorso in tarda serata in piazza Guido Monaco ad Arezzo. Ma allo scambio delle 100 euro non ci sono solo il protettore albanese, i suoi complici e il giovane innamorato della sua Pretty Woman, ma anche una dozzina di Carabinieri in borghese. Gli stessi che arrestano uno dei tre protagonisti dell’estorsione in flagrante e che poi si lanciano all’inseguimento degli altri due. Bloccati poco dopo le 23 di lunedì in via Spinello, dove avevano cercato rifugio bussando alla porta di un conoscente in un condominio sopra il ristorante La Vigna.

Per tutti è scattato l’arresto per estorsione, mentre l’albanese, difeso dall’avvocato Alessandro Mori, è accusato anche di rapina e sfruttamento della prostituzione. Dovrà risponderne questa mattina all’udienza davanti al Gip. E l’estorsione con trappola ed inseguimento lunedì scorso non è passata inosservata in centro, visto anche il grosso dispiegamento di forze che ha comportato. Oltre ad una dozzina di Carabinieri in borghese infatti, varie pattuglie sono sopraggiunte in via Spinello per acciuffare i malviventi scappati all’imboscata. Con i residenti di zona che in un primo momento avevano pensato di trovarsi di fronte all’ennesima rissa scoppiata ai giardini del Porcinai dove spesso bivaccano sbandati, spacciatori, extracomunitari e senza fissa dimora. Invece il dispiegamento di forze nascondeva qualcosa di più grosso: l’operazione-trappola che i carabinieri avevano organizzato nel pomeriggio e che lunedì notte stavano ultimando. Con il reato compiuto in flagrante e il protettore della Pretty Woman liberata sorpreso in diretta.