Arezzo, 21 gennaio 2014 - Piero Mancini e alcuni familiari sono stati raggiunti da un avviso di garanzia per presunta bancarotta fraudolenta a seguito delle perquisizioni domiciliari effettuate lunedì 13 dalla Guardia di Finanza.

L'avviso di garanzia oltre che all'imprenditore Piero Mancini è arrivato alla figlia Jessica, alla compagna Loredana Banelli e al nipote Giovanni Cappietti, nell’ambito del fallimento della società Mancini Group srl.
L’udienza per l’esame dello stato passivo è fissata per il giorno 5 febbraio 2014.

L'inchiesta, condotta al Pm Roberto Rossi, è, per quanto trapela dalle fonti inquirenti, il versante penale della procedura civilistica dinanzi al tribunale di Roma che ha portato all'amministrazione controllata per il Mancini Group, le cui aziende principali erano Ciet e Cometi di Sansepolcro. In precedenza i giudici avevano respinto una richiesta di concordato.

Nelle successive verifiche di bilancio sarebbero emerse maxi-distrazioni dai conti delle società che normalmente integrano il falso in bilancio, ma che con l'insolvenza diventano bancarotta fraudolenta. Di tale situazione contabile la Fiinanza, su mandato del Pm Rossi, ha cercato riscontri documentali nelle perquisizioni domiciliari ai protagonisti.

In sostanza, l'inchiesta del Pm Rossi parte dalle prime relazioni ui conti dei Mancini Group presentate dai commissari nominati dal ministero dell'industria. Un calcolo è ancora difficile da fare, ma fonti inquirenti parlano di cifre colossali, fra i 10 e i 20 milioni di euro.