Arezzo, 16 gennaio 2014 - Offerte in 'vendita' a un altro gruppo dedito allo sfruttamento della prostituzione a 500 euro ciascuna. Questa la somma che sarebbe stata chiesta da un gruppo di romeni per 'cedere' giovani connazionali, attirate in Italia con il miraggio di un lavoro pulito, come cameriera o baby sitter e poi costrette a prostituirsi in strada nel senese, a Castelnuovo Berardenga.

Lo ha scoperto la squadra mobile di Siena che ha arrestato tre romeni, due uomini e una donna, eta' tra i
27 e i 38 anni, e denunciato altre quattro persone
. I reati ipotizzati a vario titolo sono tratta di persone, riduzione in schiavitu', induzione, sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione.

La vendita delle giovani non sarebbe stata poi portata a termine perche' le ragazze si sarebbero rifiutate di lavorare in strada. Proprio la ribellione di una di loro, riuscita a scappare, ha aiutato poi le indagini.
Dall'inchiesta e' emerso che le ragazze sarebbe state portate in Italia dalla connazionale poi arrestata, che lavorava in provincia di Arezzo come badante in nero: la donna avrebbe approfittato della sua rete di conoscenze in Romania per conquistare la fiducia delle giovani, tutte maggiorenni, e delle loro famiglie, con la promessa di prospettive vantaggiose in Italia.

In realta' al loro arrivo alle ragazze venivano sottratti telefonini e documenti ed erano costrette con la violenza a prostituirsi. Capo della banda sarebbe stato il 38enne, ufficialmente artigiano con un'impresa edile nell'aretino. L'altro arrestato e' un 37enne titolare di un'officina meccanica.