Arezzo, 7 novembre 2013 - Ora parla lui. Lui, Paolo Betti, il pediatra del piccolo Plinio Ortolani, colpito da diabete nel 2009 e arrivato ad un passo dalla morte: secondo i genitori per colpa proprio sua. Parla dopo l'assalto delle Iene ed un servizio di otto minuti che trovate qui a fianco.

«Come ho reagito al servizio? Malissimo, una versione dei fatti che non corrisponde alla realtà. Quella domenica i genitori mi hanno chiamato dicendo che Plinio vomitava, aveva febbre, alitosi ed era stanco. Un quadro, per la mia esperienza, non allarmante. Il giorno dopo, la madre e la nonna mi hanno portato Plinio. Sono stato io, visto il piccolo, a chiedere se avesse urinato e bevuto di più. 

Mi hanno riferito che il piccolo aveva perso di un chilo di peso. A quel punto ho richiesto l’esame urgente delle urine, un esame che si chiede solo se si sospetta la presenza di diabete. Ho insistito perché l’esame fosse eseguito con la massima urgenza. Ho chiamato in ospedale per conoscere i risultati. Per tre volte ho chiesto a chi mi ha risposto se era sicuro che non ci fosse glucosuria nelle urine e per tre volte mi è stato detto che era assente. Io non sono né pazzo, né alcolizzato né tossicodipendente».
 

Ma perché non ha risposto alle Iene? «Ero in ambulatorio, stavo visitando, mi sono trovato davanti una telecamera accesa e l’inviato che mi faceva domande. Ho mandato loro una mail con la mia versione dei fatti ma non ne hanno letta neanche una riga. Come non c’è stato un accenno al fatto che per due volte il giudice ha disposto l’archiviazione del caso».