Arezzo, 21 settembre 2013 - Una nottata in questura e poi sono stati liberati, del resto su di loro non pende nessuna accusa che comporti l'arresto. I sette romeni prelevati dalle volanti della polizia e portati in questura sono gli aggrediti nella maxi rissa di Guido Monaco.

Ieri erano tornati in piazza. I giovani romeni erano tornati per l'esattezza a sedersi ai tavolini della pizzeria dalla quale era partita la colluttazione tra una decina di romeni. Se ne stavano lì seduti, come se niente fosse, in un giorno come un altro, del resto sono assidui frequentatori di quella pizzeria a taglio. Ma la loro presenza non è passata inosservata. Sul posto erano arrivati polizia e carabinieri.  Hanno chiesto loro i documenti, poi li hanno portati in questura per maggiori accertamenti e per capire cosa ha scaturito la rissa. 

Alla base, sembra ormai certo, c'è la questione della prostituzione. Affari, affari a più cifre. Che ruotano intorno alal suddivisione delle piazzole della notte ma anche gli affarin appesi ai night e al mondo della notte.

Proseguono le indagini per fare chiarezza in modo definitivo sull'accaduto.

Guido Monaco da giovedì  è presidiata dalle forze dell'ordine, sembrava sotto assedio. Dopo la polizia municipale, erano arrivate tre volanti della polizia e un paio d'auto dei carabinieri. Gli agenti, insieme agli uomini dell'Arma, hanno individuato i giovani e dopo aver controllato loro i documenti, li hanno portati via. Sette tutti in questura, non arrestati, perchè erano i bersagli della spedizione punitiva ma anche nel caso in cui fossero stati gli aggressori, per il momento non è stato commesso alcun reato che comporti le manette.

Intanto giovedì una delegazione dell'Ascom si è incontrata con il Questore, un'ora e mezzo per cercare di trovare una soluzione ad una situazione che in piazza sta peggiorando di giorno in giorno. Gli aretini hanno paura, i negozi lungo la via e nella piazza, ci raccontano, oggi hanno registrato un calo di clienti. Difficile non addebitarlo a quanto è accaduto ieri.

In precedenza, il direttore dell'Ascom Franco Marinoni aveva parlato delle iniziative cui la sua associazione pensa per colmare il vuoto nel quale prospera la crisi di piazza Guido Monaco. "Dobbiamo riappropriarci della piazza - ha detto - perchè è della mancanza di progetti che si alimenta la situazione attuale. Noi stiamo già pensando a una serie di iniziative per riportare in Guido Monaco la gente, in modo da evitare che siano i balordi a prendere il sopravvento. Le prime avverranno nel periodo di Natale, stiamo pensando anche una serie di giochi per i bambini". Marinoni si muoverà in collaborazione con Mauro Valenti, il patron di Arezzo Wave.

Mercoledì 25 è previsto il comitato di ordine pubblico, convocato dal prefetto che avrà appunto al centro la questione Guido Monaco. Sarà la sede del giro di vite, per arrivare ad un presidio costante della piazza e insieme a misure straordinarie per mettere in sicurezza almeno lo spazio nevralgico del centro.

Il Comune prova a correre ai ripari dopo i fatti clamorosi di piazza Guido Monaco. Barbara Bennati, che è assessore al sociale e alla polizia municipale, ha invitato gli aretini anche all'autodifesa. "Bisogna - ha detto l'assessore - che i cittadini comincino ad avere elementi di autodifesa e si adeguino a pensare che ormai la situazione e' cambiata". Ma poi precisa meglio il suo pensiero. "Non sono stata capita bene. La cosa importante è che i commercianti e la gente collaborino con le forze di polizia, mettendo a loro disposizione tutti gli elementi per poter risalire ai responsabili di quanto succede".

 La stessa Bennati e il sindaco Fanfani si sono detti molto preoccupati per la frequenza con cui accadono liti e risse, in cui a volte spuntano (anche se mai usati) anche i coltelli.

E' la cronaca del giorno dopo l'episodio che ha scosso la città. Le sirene che bucano la strada. E bucano il centro. Le sirene di tre auto della polizia municipale e di due della polizia, accorse per sedare la rissa scoppiata, almeno in base alle prime informazioni, davanti al Mondo Pizza di piazza Guido Monaco.

Un tafferuglio ancora senza motivi e del quale sarebbe stato protagonista un gruppo di una decina di romeni: qualcuno avrebbe tirato fuori anche dei coltelli per minacciare gli "avversari" del giorno. Intorno il terrore. In piazza un fuggi fuggi e l'allarme partito verso le forze dell'ordine.

La polizia municipale scova una spranga e una mazza abbandonate durante la fuga. Indizi dai quali sono partite le indagini per ritrovare i protagonisti.

Alcuni romeni tranquillamente seduti al bar a sorseggiare chi un tè e chi un bicchiere d'acqua, altri che si fiondano all'improvviso. Nella ricostruzione di chi è intorno tutte le caratteristiche di una sorta di spedizione punitiva, gli uni contro gli altri. Poi la paura, la fuga, i momenti concitati che tengono una piazza in allerta.

"Non si è trattato di uno scontro casuale ma sembrava proprio un regolamento di conti" commenta trasecolato lo setsso sindaco Giuseppe Fanfani contattato poco dopo l'episodio.

Qualcuno si rifugia nei negozi. Una signora si getta dietro una vetrina. In quel momento il negozio è deserto, forse proprio per seguire quello che stava accadendo fuori, e la signora si è chiusa dentro. Secondi che un fotoamatore riprende di nascosto, fotogrammi che vi proponiamo qui sopra e nella fotogallery abbinata a questo servizio.

Polizia munipale, le volanti, i carabinieri sono arrivati aul posto a tutta velocità. Innescando anche un inseguimento, che seguendo i movimenti e le segnalazioni si è addentrato dentro la Cadorna e poi in via Petrarca, con qualche acrobatica manovra sulla strada.

Ga.P.