Arezzo, 2 settembre 2013 - Nell’ambito della Campagna Defend Life del  Corpo Forestale dello Stato, per la sicurezza stradale delle strade montane e dei passi appenninici, domenica scorsa è stata lanciata un’operazione ad elevato impatto sul passo di Viamaggio denominata ‘’Alba’’ a seguito di indagini e segnalazioni che evidenziavano una concentrazione di motociclisti dediti alla "guida corsaiola" nelle prime ore del mattino.

L’operazione, in cantiere da settimane, ha richiesto una lunga fase info-investigativa attraverso la quale è stato possibile accertare l’entità, il luogo e la provenienza dei gruppi che si davano appuntamento per lanciarsi indisturbati in uno dei santuari più ricercati dal mototurismo.

La fase operativa è scattata alle 6 del mattino quando 10 unità di personale del Nos di Arezzo e del Nos e Comando Stazione di Pieve Santo Stefano si sono dislocate nel centro abitato, utilizzando alcune abitazioni in collaborazione con i residenti e a Monte del Ponte Presale in direzione del Passo di Viamaggio. Alle 7 circa mentre era in atto un monitoraggio discreto, alcuni gruppi hanno iniziato a transitare nel tratto controllato a passo d’uomo per poi riscendere dopo 20 minuti in direzione di Pennabilli dove sono rimasti fino alle 7.45. Ed eccoli risalire di nuovo, questa volta con andatura a zig zig per scaldare le gomme, esattamente come viene fatto nel warm up in formula 1 e ciò perché a quell’ora l’asfalto non è ancora sufficientemente caldo.

Dopo circa mezz'ora ricompaiono sempre con la stessa andatura e questa volta di nuovo in direzione Pennabilli. Il personale del Nos a quel punto sapendo che di li a breve molto probabilmente sarebbero ripartiti in direzione del passo, ma  questa volta  lanciandosi, hanno fatto partire la safety car che si è portata  al km 37 in attesa di intercettarli e monitorarli. Alcuni minuti di silenzio e dalla valle l’inconfondibile suono di una partenza da MotoGP, accelerazioni fino allo sfinimento dei  cavalli, qualche secondo di silenzio e di nuovo il lamento dei motori aumentare e diminuire come un singulto fino a vederli comparire.

Pochi istanti ed eccoli a qualche centimetro dalla coda dell’autovettura, nemmeno il tempo di rendersi conto di che cosa stesse accadendo e via uno dietro l’altro, in staccate, inserimento in curva, traiettoria di taglio con saponetta a terra fino al punto di corda a pochi centimetri dal muso della safety car e successiva accelerazione in uscita.

Uno di questi centauri, probabilmente in difficoltà per aver sbagliato l’attacco contromano della curva si è trovato costretto a tirare una brusca frenata fino a fare alzare da terra la ruota posteriore, pochi attimi di paura e di nuovo gas fino a scomparire all’orizzonte.

Mentre ciò avveniva il personale forestale dislocato a Presale rallentava il traffico per motivi di sicurezza e si preparava a interrompere quella folle corsa inchiodando il gruppo sul ponte. La safety car iniziava l’inseguimento che veniva peraltro ripreso da un passante che, con un telefonino, documentava quanto stava accadendo.

Alle 9 i centauri sono sttai fermati e identificati, alcuni di loro in corrispondenza del centro abitato di Presale, altri sul ponte.

Si tratta di Forlivesi di età compresa fra i 30 e i 50 anni che di fronte agli Agenti hanno alzato le mani ammettendo di aver fatto ‘’una grossa pataccata’’. Hanno tuttavia accettato il provvedimento di ritiro patente con dispiacere ma  con spirito ‘’sportivo’’ dimostrando assunzione di responsabilità e totale rispetto nei confronti di chi probabilmente gli aveva consentito, fermandoli, di tornare a casa sani e salvi. Sul caso sono ancora in corso ulteriori accertamenti.

Poi è toccato ad altri 3 motociclisti provenienti da Forlì Cesena che si sono visti ritirare la patente per sorpassi in curva, uno di questi, colpito dalla sanzione del ritiro della patente, sorprendendo anche lo stesso personale forestale, si è rivolto al Comandante affermando ‘’sono anni che qui non muore più nessuno e questo grazie anche alla vostra presenza, ho fatto una sciocchezza fate bene a fare il vostro lavoro e a ritirarmi la patente. Ho sbagliato, non mi nascondo dietro un dito.’’