Arezzo, 4 agosto 2013 - Domenica è sempre domenica? No, oggi è una domenica speciale. Almeno per Cortona: che non si sveglia, come Gorni Kramer, con le campane ma nell'infinito calpestio di migliaia di piedi, che risalgono il colle per raggiungere il cuore della festa.

La festa è qui. Qui tra gli scavi etruschi e il paradiso degli americani, qui tra il Tuscan Sun raccontato da Frances Mayes e il sole della Toscana raccontato nei secoli da milioni di viaggiatori. Qui dove per un giorno si incrociano i destini e il fascino di due protagonisti del nostro tempo.

Roberto Saviano, l'uomo che sfida la camorra a colpi di carta e inchiostro ma per questo vive da 7 anni sotto scorta, sarà alle 18 al Parterre, ma forse inizierà alle 18.30, per dare tempo all'amico di raggiungerlo.

L'amico Lorenzo, Lorenzo Cherubini che almeno nel suo paese può mandare avanti il nome e il cognome da carta d'identità al posto dello pseudonimo Jovanotti. Intorno al quale la festa è iniziata.

Mantiene la promessa fatta al sindaco Vignini di regalare un concerto alla sua città. Lo avrebbe voluto gratis, si è dovuto piegare ai due euro per poter distribuire i biglietti che impediranno l'accesso alla piazza a tutti. Ma è bastato per ritagliare uno di quegli eventi che lasciano il segno.

"Oggi costruiamo la storia" scrive ai suoi fedelissimi: non è vero, è chiaro, perché anche lui sa che la storia è un'altra cosa. Ma di sicuro questo 4 agosto 2013 negli annali di Cortona un suo angolino se lo ritaglierà.

Jovanotti suonerà alle 21.30, in piazza Signorelli, la cornice dell'intero Mix Festival, l'evento che ha raccolto i cocci del vecchio Tuscan Sun per portarli forse ancora più avanti, almeno nell'immaginario nazionale. Quegli incroci con i grandi della danza e della musica che stregavano gli americani non ci sono più: ma Saviano e Jovanotti promettono un racconto decisamente più vicino a noi.

L'uno spettatore dell'altro. Lorenzo sarà al Parterre, una volta completato il sound check blindato in piazza Signorelli. E Saviano salirà sul palcoscenico serale di Lorenzo, seguendo un percorso ancora più blindato studiato dalle forze di sicurezza.

E nel pellegrinaggio tra un angolo e l'altro di Cortona saranno imitati da migliaia di appassionati. Quanti? E' la domanda del giorno. Perché in 2000 (forse anche 2300) hanno il biglietto per la serata di Jovanotti: ma tanti altri arriveranno lo stesso. Chi per seguire dai maxischermi (tre dei quali uno anche a Camucia), chi per ascoltare Saviano, chi per intercettare il profumo dell'evento.

Arriveranno in auto fino alle 16: poi stop alle auto, chi c'è c'è e chi non c'è ripiega sui bus navetta. Anche se in teoria un'alternativa resta: passare spiegando di andare oltre Cortona, costeggiare le mura e cercare fortuna nella zona alta, tipo Santa Margherita.

Ma occhio, perché ai 15 vigili di Cortona si uniranno quelli di Castiglion del Lago: più carabinieri e polizia, in una rete alla quale è difficile sfuggire. E se avete una rosa tatuata sull'avambraccio come Jovanotti in pochi vi scambieranno per devoti di Santa Margherita, a caccia dei brividi di un pellegrinaggio tra la terra e il cielo.

No, questo è il giorno del destino di Cortona ma tutti i pellegrinaggi saranno tra terra e pietra. La pietra che già stamattina alle 11.30 vedrà Jovanotti in centro, per l'incontro con la stampa in arrivo da tutta Italia. E raccontare il concerto che ha già raccontato su facebook e in mille tweet. Scaletta? "Improvviserò sul momento, canterò i pezzi che vorrfò e andro avanti fino a quando deciderò" è il concetto.

"Domani si suona a Cortona, concerto a sorpresa, non lo sa nessuno. Andremo incartati e salteremo fuori". Perché poi su youtube cominciano a circolare le prove in studio per la serata, con la band dei soliti amici. Ai quali si unirà Max Weinberg, il batterista di Springsteen, cortonese onorario, che bagnerà così il suo fresco titolo. Tra i pezzi sicuramente "In orbita", uno dei suoi vecchi pezzi.

In orbita, come la sua popolarità a Cortona. Come un Festival che al secondo anno di vita ha già fatto il botto. Come una città con i piedi tra gli etruschi e la testa parecchio alta. Praticamente in orbita.

Alberto Pierini