Arezzo, 20 giugno 2013 - "Girarà?": Maurizio Fazzuoli, ma se non lo chiami "Fagiolo" fa perfino fatica a voltarsi quando lo chiami, traduce in una maglietta la grande paura di Colcitrone. La paura tutta sua, di essere stato toccato nel vivo, la prima caduta di Vernaccini, la seconda caduta anche se non dipendente dal Buratto, il blocco davanti a Carlo Farsetti.

"Girarà?": capitan Fagiolo, sorriso sornione di ordinanza, schiera la maglietta insieme ai tecnici, agli ingegneri che hanno lavorato tutto il giorno per rimettere in sesto il Buratto. Poi alle prove dei suoi si mette sotto le logge, un occhio alla lizza e uno al suo ristorante, a controllare di nascosto l'effetto che fa.

E il Buratto gira davvero, scacciando con un volteggio la grande paura. Perché la Giostra ha rischiato seriamente di essere rinviato. Se ieri sera qualcosa fosse andato storto, se il Buratto si fosse bloccato, addio: era l'accordo tra i rettori e il Comune.

Ha girato: anche se il timore di fondo resta. Perché stasera c'è la provaccia, perché oggi c'è un surplus di 15 minuti di prove concesse ai cavalieri per recuperare il tempo perduto non certo per colpa loro. E perché quella molla tiene con il fiato sospeso tutto ilmondo della Giostra, neanche fosse la molla del letto, piantata sulla schiena di chi non riesce proprio a dormire sonni tranquilli.


Ma ricominciamo dall'inizio di una lunga serata In piazza si corrono le prove con il fiato sospeso. Non per capire chi farà cinque o chi farà quattro. Ma per capire se il Buratto ce la farà a reggere in vista della sfida di sabato.

Durante la giornata un tecnico e un artigiano di grido hanno lavorato sodo sulla molla, per riuscire a risolvere i problemi che hanno portato a mille guasti e perfino a qualche caduta. Ma la piazza è quella che conta. E se stasera le cose dovessero andare storte qualcuno comincia perfino a mettere in discussione l'ipotesi di un rinvio della manifestazione.

Per ora davanti ai cavalieri il Buratto sta reggendo. Dita incrociate e avanti: seguiteci, vi terremo informati passo passo

Prima risposta da Porta Sant'Andrea: Enrico Vedovini prosegue la sua striscia positiva. Se il Saracino venisse deciso ai punti avrebbe già vinto. Si decide invece nelle due carriere di sabato. E' comunque impressionante la sua continuità sul centro, piazzato anche questa sera ben due volte.

Intanto l'assessore Romizi chiude la partita sul Buratto. "Le riparazioni di oggi sembrano reggere, le prove fatte a porte chiiuse lo stesso. Ma non cambia la decisione. Il Buratto va fatto nuovo. C'è un documento del 2003 che giudicava non più idoneo l'automa: credo che i dieci anni passati possano bastare. Da lunedì al lavoro: l'automa per settembre deve essere cambiato, punto e basta".

Carlo Farsetti si lascia alle spalle la rabbia e la paura della quarta giornata di prove e ritrova sia un'iniezione di morale che il centro del bersaglio. Un "5" che per ora è il simbolo, sia pur sempre da rivalutare, di una rinascita della Giostra dopo i grandi timori perfino di un rinvio. Alessandro Vannozzi non è da meno e anche lui copre il "pomodoro" e va a segno.

E nella serata che precede ormai quella della gara (il giovedì è il giorno della provaccia, il venerdì quello delle cene propiziatorie) chi ha i numeri li sfoggia: Gori continua la sua striscia positiva e colpisce il centro. Giusti no, forse se lo tiene per la gara.

E nella piazza che respira di sollievo, ecco la piccola storia di Simone Senesi. Qualche settimana fa era stato uno dei protagonisti degli Special Olimpics, quelle gara paralimpiche che diventano il riscatto (e insieme uno schiaffo a tanti luoghi comuni) di chi è costretto ad affrontare la vita con qualche disabilità. Sale a cavallo e fa la sua personalissima carriera. La gente lo applaude, lo applaude a scena aperta. Non aspetta neanche il punteggio: perché quello è un cinque, un cinque che lascia l'impronta sulla lizza di Piazza Grande.

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Arezzo, 19 giugno 2013 - Il Buratto tiene banco. E davanti alle proteste anche il Comune scende imn campo con l'assessore Romizi. "Anche il Buratto manifesta i segni dell’età e da stamani è tra le amorevoli mani di un artigiano meccanico e di un ingegnere che hanno offerto la loro competenza per risolvere i problemi che l’automa ha manifestato in questi giorni.

Stamani in palazzo comunale vertice tra Amministrazione e l’intero universo della Giostra. Quindi l’assessore Romizi; il Presidente dell’Istituzione Agnolucci, i rettori, i capitani, il Primo Magistrato, il Maestro di Campo e il regista della manifestazione.

Il Buratto manifesta i segni del tempo e i meccanismi semplici che presiedono al suo funzionamento lo espongono ad un più rapido deterioramento. Da qui una triplice decisione. Oggi completamento delle azioni e delle verifiche tecniche dell’automa, quindi aumento del numero delle prove per dare risposta alla domanda dei quartiere ed infine la verifica di quella che appare ormai una seria ipotesi e cioè un nuovo buratto che faccia mostra di sé fin dalla prossima Giostra di settembre".

E' lui, è sempre lui. Lui, il Buratto, il re delle Indie: rotto il primo giorno, ko il secondo, in tilt il terzo e di nuovo bloccato anche nel quarto. Non c'è pace e sembra nojn esserci soluzione. I quartieri mordono il freno, Santo Spirito ha dovuto interrompere il suo turno di prove per riprenderlo davanti  alla riserva. Ma a rischiare sono stati i famigli, sono andati a bloccarlo mentre l'automa è scattato. Poi il finale concitato, la rottura ad altissim orischio davanti a Farsetti e la decisione del quartiere di interrompere le prove. Ma ricominciano da capo.

Thrilling anche prima della rottura del Buratto. Vernaccini è caduto rovinosamente, la seconda caduta in quattro giorni ma stavolta le condizioni del re delle indie non c'entrano. Intanto proseguono le prove. Vernaccini è stato portato in ospedale per controlli alla gamba destra e alla spalla, anche se solo per motivi precauzionali.

Elia Cicerchia domani è agli esami di maturità: ma non perde la concentrazione. Ha messo a segno vari "4", alcuni dei quali ad un'incollatura dal "5". Il 5 per una volta forse lo ha tenuto per il compito di italiano. Non fa la maturità Gianmaria Scortecci ma forse è più emozionato del collega: perché nella carriera ha perso la lancia. "L'ho fatto apposta - scherza - perché l'avevo persa anche nell'anno del cappotto...".

Sant'Andrea non perde botta: e soprattutto non la perde Enrico Vedovini, che ha coperto il 5 perfettamente, senza una sola sbavatura fuori del centro del bersaglio.

Ma la serata del Buratto continua. Si blocca di nuovo e di nuovo davanti a Carlo Farsetti, che già qualche anno aveva avuto un infortunio per lo stesso motivo. La lancia colpisce, l'automa non scatta, la lancia si spezza, il contraccolpo viene in parte attutito dal corpetto che il giostratore indossa. Ma esplode la polemica, di Porta Crucifera ma anche di altri quartieri. Il Saracino sabato rischia di essere deciso da una bizza dell'automa: e di fondo c'è in ballo anche l'incolumità fisica dei cavalieri.

Ma la serata non dà tregua. Esplode la protesta di Porta Crucifera, tra l'altro quest'anno nel mirino degli incidenti. Il quartiere decide di non fare nuove carriere con la lancia ai cavalieri per tutelarne l'incolumità. Il capitano e il rettore protestano con il presidente dell'istituzione: e alla fine ecco la decisione di un vertice urgente. Ma non c'è accordo neanche sugli orari. Porta Crucifera lo vorrebbe stamani alle 9 per poter affrontare le prove con più tranquillità.E alla fine ha ragione e il vertice si svolge proprio in mattinata.

 

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Arezzo, 18 giugno 2013 - I cavalieri fanno i salti mortali per essere al livello del Buratto. Che gli ruba sistematicamente la scena. La terza rottura in tre giorni, unita ai problemi anche dell'automa di riserva, comincia a preoccupare seriamente i quartieri e i cavalieri, Forse i cavalieri più dei quartieri. Perché un mal funzionamento del Buratto può essere anche un pericolo concreto, come Carlo Farsetti insegna.

Ma poi con tenacia si riparte. Porta Crucifera vede lo stesso Farsetti e Vannozzi sempre impegnati per trovare l'assetto giusto da gara. Di cinque al momento non ne arrivano. Però in compenso a farsi breccia è uno degli emergenti della piazza: Filippo Fardelli, una delle riserve rossoverdi, che va a coprire perfettamente il centro del bersaglio. E raccoglie la sua dose di applausi da una piazza che all'inizio pare meno nutrita del solito ma poi cresce a ritmi da sabato o da fine settimana. Un Saracino  in salute e si vede.

Santo Spirito getta per la prima volta la maschera. E se Scortecci si limita a provare le carriere spesso anche senza lancia, Cicerchia rompe gli indugi, e piazza il suo primo cinque di questo 2013, facendo intuire di essere comunque in buona forma. Per lui una settimana di fuoco> oltre alla Giostra ad aspettarlo ci sono anche le prove degli esami di stato.

Gli esami non finiscono mai per la coppia di ferro di Sant'Andrea, indicato negli ultimi anni quasi sempre come il favorito. E alla terza giiornata di prove si scatenano. Due cinque li fa Vedovini e addirittura tre ne fa Cherici, anche se li alterna con un paio di due che fanno venire i sudori freddi ai fans biancoverdi. In ogni caso una doppia prova di forza, data con grande sicurezza, che lascia il segno nell'ennesima serata intorno al capezzale di Re Buratto.

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Arezzo, 16 giugno 2013 - Ti aspetti i cavalieri e trovi il Buratto. Abituato a prenderle da tutte le parti, a finire nel mirino delle lance e dei cavalli e che per una sera si scopre protagonista. Perché per l'ennesima volta negli ultimi anni si rompe sul più bello, la molla finisce di funzionare e l'automa comincia a scattare, come un marito permaloso, anche senza essere sfiorata dalle lance. Si rompe nella prima giornata. E si rompe anche all'inizio della seconda giornata di prove, costringendo all'ennesima sostituzione. E infine si rompe all'inizio della terza: martellante, metodico, un problema che forse in queste proporzioni non si era mai posto prima.


L'altra sera a pagarne le conseguenze era stato uno dei giostratori, Andrea Vernaccini, riserva di Porta Crucifera. L'automa scatta in ritardo, nel contraccolpo il cavaliere cade e viene controllato. Ma chiede subito dopo di tornare a cavallo e riprendere le prove. E così siamo ripartiti esattamente da dove ci eravamo fermati.

"Ci sono state delle difficoltà, spiega il presidente della magistratura Marco Dioni, ma ora le riparazioni sono state eseguite e spero che a questo punto sia tutto a posto".

Ma intanto i cavalieri provano a rubare la scena al BUratto. Ci riescono in particolare due quartieri. La coppia di Porta del Foro si conferma come nella prima giornata sul cinque: sia Gori che Giusti coprono il centro. Bisogna aspettare l'ultimo quartiere oggi in prova per trovare chi si mette sulla loro strada. La coppia biancoverde di Sant'Andrea parte con un due ma poi comincia ad infilare dei bei cinque e prende fiducia.

Fiducia che di certo non perdono gli altri. Farsetti e Vannozzi di Porta Crucifera sembrano cercare più l'equilibrio sulla lizza che non il punteggio, sul quale hanno tempo di allenarsi nelle prossime tornate e magari soprattutto in gara.. Mentre anche i ragazzi terribili di Santo Spirito per ora sembrano accontentarsi del quattro, assaggiano il sapore di quella piazza che l'anno scorso li ha visti trionfare e procedono per la loro strada. Sempre seguitin passo passo da Martino Gianni, allenatore e tecnico che è una delle chiavi della ripresa gialloblu.

Non dà alcuna garanzia per sabato: ma era tempo che Porta del Foro non faceva prove tanto determinate. Gori e Giusti, già protagonisti nelle prime due serate, confermano di essere in palla. Gori marca l'ennesimo cinque. Giusti no ma ci va vicino due volte, sempre piazzando quattro vicini, vicinissimo al centro del tabellone. Un buon finale, la gente sciama dalle trbune nuove di zecca, i riflettori si spengono in attesa di riaccendersi stasera. E la sfida si avvicina.

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Arezzo, 15 giugno 2013 -. Entra in campo la riserva, il Buratto della panchina, che si piazza tronfio al posto del titolare. Ma alla prima "palla" difficile ecco bloccarsi anche lui, Farsetti parte, colpisce e lui fermo come se volesse intimidire uno dei suoi principali "nemici".

Quindi? Prove a due velocità. Davanti ad un buon pubblico e alla curiosità dell'esordio delle nuove tribune, scintillanti nel loro acciaio freschissimo. Partono sparate per i giostratori di riserva (quelli che giovedì si contenderanno la provaccia) e per i due quartieri di Porta Sant'Andrea e di Porta del Foro. Ed è tutta in salita per Porta Crucifera, che si trova nel pieno delel bizze del buratto.

E i cavalieri? Siamo ai primi assaggi, quelli più lontani dal giorno della gara e i più vicini alle prove invernali, belle e impossibili. Sant'Andrea parte prima per l'ennesima volta ma come al solito i suoi alfieri confermano la tradizionale frequentazione con il centro. Ma finisce lì: nessuno dalle parti di San Giusto vuole sentir nominare la parola "favoriti", che troppo male ha portato nelle ultime edizioni.

Quindi Porta del Foro, che dopo una stagione travagaliata, e passata perfino da un commissariamento, finalmente entra in campo. E qui i suoi cavalieri dimostrano una certa frequentazione con i buoni punteggi ma con l'obiettivo solo di dimostarlo nel giorno più importante.

Difficile giudicare le prove di Porta Crucifera, avvelenate dalle bizze del Buratto. Le proteste del quartiere cominciano a farsi sentire, da un Buratto all'altro. Ma comunque Alessandro Vannozzi e Carlo Farsetti hanno poco da imparare da tutti, la mira resta quella dei giorni migliori e l'occhio continua a battere dove il bersaglio duole, lì, intorno al cinque del centro del tabellone.

Infine, secondo un sapore di thrilling che perfino l'estrazione delle carriere ha saputo creare, ecco loro, i ragazzi terribili del 2012, partiti come pivellini e arrivati come trionfatori, e con addosso il cappotto di una doppia vittoria. Per una volta sembrano dare del tu più al quattro che al cinque:ma si sa, Cicerchia e Scortecci i cinque li ritagliano soprattutto in gara. Sotto la regia di un Martino Gianni che sa solo vincere.