Arezzo, 8 marzo 2013 - Fermati dai carabinieri nella tarda serata di ieri i tre albanesi sono stati
rilasciatati anche se rimangono indagati. Interrogati per tutta la notte, stando a quanto riferito, i primi due avrebbero avuto un alibi mentre a carico del terzo non sarebbero stati rilevati motivi validi per trattenerlo in camera di sicurezza.

Non hanno atteso nemmeno che calasse l'oscurità. Hanno agito con la massima sfrontatezza. Erano le 11 di eri quando tre albanesi (o rumeni, c'è ancora il dubbio) sono entrati in una villa a Lucignano, puntando un coltello alla gola della proprietaria.

I tre erano già stati avvistati dalla donna, una 70enne, la settimana scorsa. Si aggiravano in modo sospetto intorno alla casa, una villetta bifamiliare, in cui vive la donna e le figlie.

Stamani, affacciandosi, la donna ha nuovamente visto i tre. Questa volta però non sono fuggiti. In un balzo si sono intrufolati dentro casa e hanno puntato un coltello alla gola della donna. Poi l'hanno costretta a fare il giro delle stanze, ripulendole. 500 euro di pensione, gioielli in oro e brillanti e un orologio, il bottino. 

Poi hanno chiesto di continuare il "tour" della casa e si sono diretti nell'appartamento della figlia, dal quale hanno portato via altri gioielli.

Fatto man bassa di tutto quello con cui era possibile fuggire il più rapidamente possibile, sono entrati in macchina e se la sono date a gamba.

Non  avevano però fatto i conti con la vicina. La donna, avvertita dalla figlia della 70enne di quanto era appena accaduto, si è affacciata alla finetsra e ha notato l'auto con a bordo i tre. Non ci ha pensato sù un attimo. Penna alla mano si è segnata la targa, poi ha immediattamente chiamato i carabinieri.

La prontezza della vicina ha permesso agli uomini dell'arma di beccare i tre a Sinalunga.