Arezzo, 14 gennaio 2013 - Un ex cacciatore alla presidenza del Parco Nazionale delle foreste Casentinesi. Insorge la LAV: “Ipotesi assurda, lesiva del patrimonio ambientale del nostro Paese”.

L'ex cacciatore, presidente dell'Urca (Unione Regionale cacciatori dell'Appenino) dal 2002 al 2005, è Luca Santini (nella foto), attuale sindaco di Stia, il cui nome, nello ore scorse, è apparso come possibile futuro presidente del Parco Nazioanle delle foreste casentinesi. Alla notizia frange ambientalisti si sarebbero ribellate alla possibile nomina, parlando di "incompatibilità tra il suo passato e la nuova nomina".

"Che lo svolgere un'attività venatoria del tutto legale sia una discriminante ed una pecca così grave da non poter accedere ad un incarico pubblico in un'area protetta, lo trovo asurdo", risponde Santini alle ultime polemiche che stanno animando un serrato confronto tra le due parti.

“Un cacciatore alla presidenza di un parco costituisce un controsenso assurdo – commenta Massimo Vitturi, responsabile del settore caccia e Fauna Selvatica della LAV - che rischia di dare il colpo di grazia ad un territorio che versa già in grave stato di incuria”.

"E’ noto che la sensibilità ambientale dei cacciatori è funzionale a quanti animali possono ammazzare con i loro fucili. Un esempio eclatante è il problema dei cinghiali che, accusati di causare notevoli danni all’agricoltura, sono annualmente massacrati, in numero impressionante, dagli stessi cacciatori che li hanno introdotti sul territorio. Un processo “virtuoso” a tutto beneficio dei cacciatori e della loro passione sanguinaria ed a svantaggio degli agricoltori e degli animali. I Parchi sono istituiti allo scopo di tutelare la fauna e l’ambiente – continua Vitturi – mentre i cacciatori  uccidono gli animali, per di più inquinando l’ambiente con il piombo delle loro cartucce!”.

"Tali evidenze sarebbero sufficienti per rigettare una candidatura come quella ventilata alla presidenza del Parco delle foreste Casentinesi. La LAV vigilerà sulle nomine proposte e metterà in campo ogni energia per garantire al Parco il pieno rispetto del mandato previsto dalle norme nazionali e regionali istitutive dei parchi. I cacciatori non devono entrare nei Parchi, lo sancisce la legge nazionale!"