Arezzo, 25 dicembre 2012 - Gli hanno trovato in casa un cervo sette daini e caprioli congelati a pezzi nei frigoriferi di casa. Ed è stato denunciato per atti di bracconaggio, detenzione abusiva di mezzi vietati e munizioni. Peccato fosse un selecontrollore, un cacciatore di selezione.

Ad occuparsi di lui la Sezione Investigativa Speciale per la tutela Animali (SISTA) del Nucleo Guardie Zoofile dell’ENPA di Firenze. Un operatore a quanto pare dell’ATC 5 di Vallombrosa. In provincia di Firenze, ma il cacciatore è residente in quella di Arezzo. La perquisizionedomiciliare risale a diverse settimane fa ma viene a galla solo ora.

Il cacciatore, non più giovanissimo, aveva segnato nel tesserino caccia 2011-2012, il solo’abbattimento di tre caprioli. Presso la sua abitazione, oggetto di perquisizione domiciliare, sono stati invece trovati un cervo, sette daini e caprioli oltre i tre segnati. Alla domanda di come si potesse giustificare la vistosa differenza rispetto a quanto segnato nel tesserino, avrebbe risposto di avere rinvenuto gli animali in strada. Morti, ovviamente, e per questo si sarebbe prodigato nella raccolta.

Due congelatori, però, erano colmi di carne. Tutti i pacchi erano segnati con la data di quello del presunto abbattimento. La presenza di un cacciatore necroforo ad uso alimentare, non deve aver convinto molto gli inquirenti. Già gli stessi indizi raccolti dovevano avere giustificato il mandato di perquisizione che ha coronato le indagini del SISTA dell’ENPA di Firenze.

Nell’abitazione sono state rinvenute 5.714 cartucce a munizione spezzata e a palla. Poi tre silenziatori e tre chilogrammi di polvere da sparo. Un laboratorio specializzato, riferiscono gli inquirenti, essendo pure in possesso di particolari macchinari utili a calibrare adeguatamente le cartucce per l’uso dei silenziatori. Mezzi, questi ultimi, che erano stati costruiti in proprio per le due carabine poste immediatamente sotto sequestro. Regolarmente denunciati, invece, gli altri fucili.

Ad essere trovato, inoltre, un faro alogeno disposto di adattatore per il fucile, cinque teste di capriolo ancora in carne e vari trofei di daini e cervi, non denunciati all’autorità amministrativa. Ma il ritrovamento dei corpi degli animali dovevano essere denunciati.

Ad occuparsi del cacciatore le Procure di Arezzo e Firenze. La provincia, cioè, ove l’uomo era abilitato alla caccia di selezione.