Arezzo, 12 dicembre 2012 - "Non ci sono le condizioni per organizzare una nuova edizione di Arezzo Wave nella città dove il festival è nato". L'amara notizia arriva direttamente dalla Fondazione Arezzo Wave.

"Con una larga parte dell’amministrazione comunale di Arezzo, per noi della Fondazione Arezzo Wave Italia, non c’è stata una condivisione del progetto “Arezzo Wave” e neanche la volontà di conoscerlo e di discuterlo, né di valutare le potenzialità di attrattività turistica e strumento di marketing territoriale.

Abbiamo riscontrato questa scarsa condivisione nonostante le nostre richieste pubbliche, in particolare nella giornata del 29 settembre ad Arezzo Factory quando furono presentati i dati di Arezzo Wave 2012:
40mila presenze in 4 giorni; oltre 100 spettacoli, ospiti e incontri; 313 articoli sul festival; 101 giornalisti accreditati; 1.072 posti letto occupati da artisti, lavoranti e giornalisti; un budget complessivo di 945.608euro di cui 381.654euro spesi dalla produzione del festival nel territorio di Arezzo per ristoranti, alberghi, fornitori e personale (più di 300 persone hanno lavorato alla manifestazione estiva), senza contare quanto ha speso il pubblico venuto da fuori città. L’investimento delle aziende partecipate locali è stato di soli 10.500euro che su un budget di quasi 1 milione di euro corrisponde all’1%, a fronte di una ricaduta sul territorio del 40%.
È stato ad oggi impossibile verificare idee per la crescita e lo sviluppo di un marketing territoriale basato anche sul turismo culturale e festivaliero. Nessuna analisi di business plan e di promozione turistica del territorio né volontà di incontro ci sono stati espressi dagli uffici competenti. Ci pare che l’amministrazione comunale, e gran parte della città e delle istituzioni nel loro complesso, non abbiano capito quale volàno di promozione turistica possa rappresentare Arezzo Wave. Lo hanno capito bene invece gli aretini, la gente che è venuta allo stadio e che si è divertita per 4 giorni in cui “Arezzo Wave è stato esemplare sotto il profilo dell'ordine pubblico”, come la Questura ha certificato con un comunicato a fine manifestazione.
Abbiamo chiesto più volte cosa pensasse il Sindaco dell’evento, ma non ci è stata data risposta. Abbiamo chiesto un incontro a più riprese, ma non ci è stato mai concesso. L’unico contatto è avvenuto con gli assessori delegati dal primo cittadino ad un incontro rivelatosi superficiale e interlocutorio al quale non è seguita né una strategia, né una partecipazione alla possibile realizzazione di nuove iniziative legate al festival e ai tanti progetti formativi e sociali legati ad esso.
Riteniamo che questa sia un’occasione di sviluppo per la nostra città che l’amministrazione comunale non ha saputo o voluto cogliere. Siamo certi, e molte persone lo sono con noi, che Arezzo stia scivolando verso una cartolina dai colori sbiaditi, se non in bianco e nero, con un appeal sempre più ridotto per viaggiatori e turisti nazionali ed internazionali.
Nel periodo in cui si teneva Arezzo Wave l’amministrazione comunale di Cortona presentava un festival trovando partners per più di 350.000€. Negli stessi giorni il Comune di Arezzo riusciva a convincere con successo aziende locali ad investire 280.000€ sul Teatro Tenda accanto all’Ipercoop locale, una prima volta inaugurato per le ultime elezioni comunali e già al tempo costato alcune centinaia di migliaia di euro.
Saremo curiosi di sapere se “appoggiare” quell’investimento nell’intenzione del sindaco sia stato utile per l’economia di Arezzo e la sua crescita culturale e se possa generare attrazione per un pubblico locale, nazionale o internazionale e inoltre se e quando verrà definitivamente inaugurato e quali spettacoli vi si terranno.
A questo punto ci pare chiaro come, purtroppo, contro la nostra volontà, non ci siano le condizioni minime per rifare Arezzo Wave nel 2013, sia da un punto di vista economico (nessuno è disponibile ad impegnarsi con noi nella ricerca di fondi) che politico (mancata condivisione di un progetto per la città). Peccato, perché l’edizione del 2012 era stata un grande successo e avevamo grandi progetti per tutti gli aretini rock e non rock, giovani e dal "cuore giovane”.
Le nostre attività in Italia e all’estero proseguono in continua crescita e la sede della Fondazione rimane ad Arezzo. Ma è difficile andare in Paradiso a dispetto dei Santi. Peccato per noi che ci lavoriamo e per tutti gli amici che ci sono stati vicini nel nostro ritorno. A tutti loro, dall’Orciolaia a Colcitrone, da Terranuova Bracciolini a Poppi, da Palermo a Milano e da Parigi a New York, va il più sentito ringraziamento con la promessa che la Fondazione Arezzo Wave Italia tornerà presto a fare qualcosa di grande in questa città!"