Arezzo 8 novembre 2012 - Blitz della Guardia di Finanza nei 'compro oro': i militari di Arezzo e Napoli stanno eseguendo in tutta Italia oltre 250 perquisizioni e per un giro di beni pari a  163 milioni ad un'associazione per delinquere, con vertice in Svizzera, implicata nel riciclaggio, ricettazione, frode fiscale ed esercizio abusivo del commercio di oro. A tanto ammontano gli scambi di oro e denaro sporco gestiti dal gruppo criminale soltanto in questo anno, per un volume ricostruito finora pari a 4.500 kg di oro e 11.000 kg di argento.

Dalle prime ore di questa mattina, oltre 300 pattuglie della guardia di finanza hanno eseguito su tutto il territorio nazionale provvedimenti di perquisizione e sequestro emanati dalla Procura della Repubblica di Arezzo nei confronti di 118 persone indagate, a vario titolo, per associazione per delinquere, riciclaggio e reinvestimenti di provenienti illeciti, esercizio abusivio del commercio di oro e frode fiscale. 

Al momento sono in corso 259 perquisizioni, concentrate principalmente in Toscana, soprattutto negozi "compro oro", gioiellerie ed aziende orafe, tra cui sono comprese 23 società del distretto orafo aretino.

L'associazione criminale, a struttura piramidale, aveva il suo vertice in Svizzera e si muoveva con i 'bracci operativi' di piu' capi-area, che agivano come 'referenti' sui territori dei distretti orafi di Arezzo, Marcianise (Ce) e Valenza (Al), ai fini della raccolta di oro acquistato dagli 'agenti intermediari' in contatto con una fitta rete di negozi 'compro oro' ed operatori del settore, che stavano alla base della filiera dei traffici di oro di provenienza illecita.

Secondo quanto ricostruito dalle indagini, solo nell'ultimo anno l'organizzazione ha gestito e scambiato 4.500 kg d'oro e 11 mila d'argento. L'associazione aveva il vertice in Svizzera e bracci operativi nei distretti orafi di Arezzo, Marcianise (Caserta) e Valenza (Alessandria).

Qui  agivano per la raccolta dell'oro gli agenti intermediari, a loro volta in contatto con una fitta rete di negozi "compro oro" ed operatori del settore che erano alla base della filiera dei traffici. Tutte le forniture del prezioso metallo, ha ricostruito la Gdf, avveniva in nero, al di fuori dei circuiti ufficiali e mediante scambi di oro contro denaro contante in banconote di grosso taglio, trasportate da corrieri insospettabili usando autovetture appositamente modificate con doppifondi.

IL TRAFFICO Alla base della "filiera criminosa", come detto, c'erano i "compro oro", dove i cittadini comuni portavano i loro preziosi. Oro che bypassava la regolare registrazione, entrando a tutti i diritti nel mercato nero. Un grande giro di affari, alimentato negli ultimi tempi dalla profonda crisi, che ha spinto molti cittadini a vendere ricordi preziosi in cambio di denaro spendibile sul mercato di tutti i giorni. 

Dai "compro oro", l'oro partiva per Marcianisee gli altri grandi distretti dell'oro come Arezzo e Valenza dove veniva fuso e trasformato in verghe. Poi la tappa Svizzera. Passato il confine con auto  appositamente modificate con doppifondi,  avveniva lo scambio di oro con denaro contante e la trasformazione delle verghe in lingotti regolarmente punzonati e pronti per essere immessi sul mercato, come bene rifugio.  L'argento raccolto nei 'Compro oro', ora indagati, - invece - veniva trasformato in barre in Italia.

LA VILLA Nel corso delle indagini è stata anche sequestrata una villa a Monte San Savino, che l'organizzazione utilizzava come base operativa, protetta e vigilata, tanto da essere ribattezzata "Fort Knox", per la sua imepnetrabilità paragonabile al famoso "Fort Knox" della Federal Reserve statunitense. Lì avvenne una quindicina di giorni fa il primo atto dell'operazione, con la Finanza che sorprese all'alba un orafo mentre scambiava lingotti e denaro contante con uno spallone comasco. Furono sequestrati allora 35 chili d'oro e banconote da 500 euro per un valore di circa 3 milioni.