Arezzo, 21 settembre 2012 - L'ex agente di Pg Antonio Incitti si dimette. Affronterà l’inchiesta di Genova, nella quale è accusato di concussione, da privato cittadino, non più da poliziotto.

Era il periodo di Pasqua, quando cominciarono a circolare le indiscrezioni sul suo doppio volto del super poliziotto: a Palazzo di giustizia agente apparentemente integerrimo e stimato da tutti, fuori dirigente sportivo protagonista di un crack economico per sanare il quale non aveva esitato (almeno secondo quanto è uscito dalle prime indagini) a tentarle di tutte, compreso spendere il nome dei Pm con i quali lavorava. Ovviamente all’oscuro di tutto.

L'inchiesta partì dalla denuncia dell’ex compagna per maltrattamenti e appropriazione indebita nel suo ruolo di direttore sportivo dell’Union Team Chimera, società del calcio dilettantistico. Pieno di debiti fino al collo, Incitti si rivolse a un imprenditore amico chiedendogli 50 mila euro per tappare almeno le falle più urgenti. Disperato com’era, l’agente scelse però la mossa sbagliata, far balenare cioè lo scenario che il prestito potesse essere gradito anche a due magistrati della procura e che avrebbe anche potuto essere una specie di panacea in caso di guai giudiziari. 

Per il procuratore capo Carlo Maria Scipio non c’era soltanto il millantato credito, ma anche la concussione sia pure per induzione, il reato del pubblico ufficiale che costringe qualcuno a dargli soldi. Poi trasmise gli atti ai Pm di Genova, perchè c’erano di mezzo, sia pure come parte offesa, i due magistrati della procura.