Arezzo, 8 agosto 2012 - Si chiamava “GH 7145”, (ma presto avrà un nome vero), e viveva dentro i laboratori di vivisezione Green Hill.  Ieri uno dei piccoli Beagle liberati dal laboratorio è arrivato ad Arezzo. 

Dopo l'assalto ai laboratori dell'azienda di Montichiari (Brescia), GH 7145 era stato preso in custodia dalla LAV, la lega anti vivisezione, che oggi annuncia:  "Il beagle ha già trovata una famiglia amorevole che lo adotterà e se ne prenderà cura".

Dalle foto lo si vede già scorazzare felice nel giardino
della sua nuova casa, tanto verde intorno e tante cose da annusare. Tutto sconosciuto per lui e per i suoi fratelli, che avevano vissuto fino adesso all'interno di una gabbia angusta e fredda. Niente sole per scaldarlo, ma soprattutto niente coccole. Da oggi invece ne avrà in abbondanza.

Nelle foto l'abbraccio della sua nuova famiglia. Sereno se ne sta tra le braccia del suo padroncino.
 
Green Hill,  che allevava cani beagle per i laboratori di vivisezione e che adesso è posta sotto sequestro, non utilizzava i nomi, ma i numeri per identificare gli oltre duemila cani rinchiusi nei capannoni. E ieri “GH 7145” è arrivato ad Arezzo ed è stato il primo cane beagle salvato da Green Hill ad arrivare nella nostra città.

“GH 7145” è un maschietto di circa 10-12 mesi, è molto affettuoso e docile e come tutti i suoi fratelli e sorelle ha sempre vissuto chiuso in una gabbia e non ha mai conosciuto né l’odore dell’erba né il calore del sole. Appena arrivato, i volontari della LAV ne hanno fatto il simbolo di una battaglia vinta e lo hanno subito portato dal veterinario per fargli fare la sua prima visita. Il veterinario ha in seguito rilasciato un certificato che attesta la presenza di infiammazioni nel cucciolo a carico delle orecchie, e di parassiti intestinali".

“Abbiamo già inviato alle autorità competenti il certificato rilasciatoci dal veterinario” dichiara Marco Gallorini presidente della LAV di Arezzo, “chiedendo che venga messo agli atti del processo per maltrattamento di animali contro Green Hill. Ormai tutti hanno aperto gli occhi su quanto di orribile si nasconda dietro la vivisezione e vorrei pertanto invitare tutti i cittadini ad acquistare i prodotti non testati su animali. È inutile provare pena per i cuccioli salvati da Green Hill” prosegue Gallorini “se poi quando andiamo a fare la spesa, acquistiamo prodotti che vengono testati sugli animali. In quel modo diventiamo noi i finanziatori di Green Hill”.

Gaia Papi