Arezzo, 2 agosto 2012 - KUSTURICA è già sul palco che prova gli strumenti, nel sound chek della grande notte di Cortona. Ma fatica a conquistare il centro della scena: Jovanotti? No, il ministro Elsa Fornero. Che subisce la contestazione annunciata, da un gruppo di dimostranti non molto folto ma fragoroso e non violento. Cartelli, invettive, fischi, cori. «La crisi è finita, inizia la miseria». «Esodiamo la Fornero». Lei parla al Centro Sant’Agostino, loro contestano in piazza della Repubblica. Però all’uscita si incrociano: ed ecco l’incontro che non ti aspetti.
Lei li vede, sente le urla, ordina all’autista di bloccare la macchina: e scende. Scende e si mette a parlare in strada con due artigiani.

«Ho due figli, mi vuole far lavorare fino a 70 anni: siete lontani dalla politica reale» le dice Massimo Scartoni. «Vengo da una famiglai di operai, certi problemi li conosco bene» risponde lei. Ma soprattutto ascolta, ascolta a lungo: venti minuti, sotto gli occhi del Questore Felice Addonizio, del comandante dei carabinieri Antonio Frassinetto.
La punta di diamante di un servizio d’ordine meticoloso, con forze arrivate anche da fuori. «Vergognatevi» grida qualdcuno. Giuseppe Mazzoli non grida, parla, forse perché sente di essere ascoltato. «Capisco — cogli appena — ma il Paese stava andando a rotoli, bisognava salvarlo».

L’altro Mix Festival va in scena a pochi metri dal palco degli spettacoli: ma diventa l’ombelico del piccolo mondo cortonese. Fin dall’inizio: il ministro arriva alle 18. Lega Nord di Perugia e Arezzo, Cgil, Rifondazione, Sel sono pronti da tempo. E come loro sono pronti polizia e carabinieri, in assetto antisommossa.

LEI, UN ABITO a tubino stile Audrey Hepburn e una giacca bianca, sale su dai vicoli di Cortona, a fianco del Prefetto Saverio Ordine. «Non avrei mai previsto nei miei confrontit una tale cattivberia» dirà al Centro Sant’Agostino. Non parla di Cortona («è un posto straordinario») ma spiega le sue ragioni e la sua riforma. Lì riceve anche qualche applauso: il più forte quando dice che il Paese «ha garantito troppa protezione ai maschi adulti». La ascoltano in silenzio rispondere alle domande di Radio Tre.

«Basta parlare di posto fisso» ripete per l’ennesima volta. E a chi gli chiede se il lavoro sia un diritto risponde «sì ma il lavoro non si fa con i soldi pubblici». Il Mix Festival cambia pelle nel giorno più caldo. Tra il ministro in piazza e i big in arrivo.  Anita Caprioli al Teatro Signorelli, un’attrice lanciata ma che rischia di rimanere schiacciata tra le prime note di Kusturica e il «porta a porta»per le strade. Ma il ministro resterà ad ascoltarlo? Forse no, ma nell’incertezza viene preparato un angolo tranquillo, sotto le logge del Signorelli. Intanto i fans di Kusturica prendono posto, qualcuno neanche si accorge dei cartelli o dei manifesti lungo le strade. La musica prende campo, comincia l’attesa per avvistare Jovanotti in prima fila. «E’ lui?» grida una ragazza. E per alzarsi in punta di piedi calpesta un volantino di protesta sulla piazza.