Arezzo, 17 marzo 2012 - Era innamorato ma non al punto di uccidersi. Però ha fatto il gesto, una sorta di recita riservata alla sua bella, per farle capire quanto stesse rischiando grosso.

Un venticinquenne aretino così ha fatto finta di morire puntandosi alla testa una pistola e sparando: ma peccato, anzi oper fortuna, che era solo una scacciacani.

Il tutto è successo non in città ma in un parco di Ravenna. Ed è seguita ad una sorta di discussione con la ragazza che da poco lo aveva lasciato. Alla fine la più imprevedibile delle mosse.

Dopo lo sparo è caduto a terra, come un attaccante fulminato in area di rigore da uno sgambetto che non c'è. O come un attore sulle assi del palcoscenico.

Ma non ha riportato ovviamente nessun danno, se non l'effetto del gran rumore che comunque la scacciacani fa. Si sono spaventati più i testimoni. Lui si è rimesso in piedi e se ne è andato come nulla fosse stato. Sul posto il 118, subito allertato, e sulla sua testa non la canna di una pistola ma il rischio di una denuncia per procurato allarme.