Cosmetici, Lav: "Preferire i prodotti non testati su animali e naturali per evitare i pericoli presenti in tanti discutibili elisir di bellezza"

Sono centinaia le sostanze cosmetiche con cui ogni giorno entriamo in contatto utilizzando prodotti di largo consumo, come saponette e detergenti vari, dentifrici, creme o rossetti, e anche in questo ambito si nascondono alcune insidie legate alle sostanze chimiche: un motivo in più per scegliere aziende naturali e che non testano le nuove formulazioni chimiche su animali.

La Guida pratica ai cosmetici non testati su animali è disponibile e costantemente aggiornata su www.lav.it. Tra le sostanze chimiche più pericolose e meno conosciute veicolate attraverso i prodotti cosmetici ci sono gli interferenti endocrini, capaci di alterare la funzionalità del sistema ghiandolare mettendo a rischio principalmente la fertilità e la tiroide, ma anche il sistema nervoso e quello immunitario. Si tratta soprattutto di muschi policiclici, filtri UV e innumerevoli fragranze allergenizzanti.

La pericolosità nasce dall’esposizione prolungata a tali sostanze che sono altamente stabili e persistenti, quindi l’esposizione a un cosmetico che li contiene può indurre ad un accumulo in grado di interferire con il sistema ormonale.
Spostandosi nel campo erboristico, si stanno diffondendo a macchia d’olio anche integratori, antiossidanti e complessi multivitaminici venduti per gli effetti anti invecchiamento e antirughe. Anche se effettivamente un buon apporto di vitamine A, B1, B2 ed E unite a numerosi oligoelementi sono fondamentali per la salute della pelle e dei capelli, è importante sottolineare come prendere vitamine in eccesso possa far male. Sul conto della vitamina C, per esempio, se presa in eccesso, a breve termine può causare problemi gastrointestinali, nausea e diarrea. Grazie ad uno studio epidemiologico basato su un campione di 24.600 donne, gli studiosi svedesi hanno scoperto che le donne che prendono vitamina C possono avere un rischio del 25% in più di ammalarsi e venir operate di cataratta; il rischio è ancora maggiore se le donne assumono questa vitamina per 10 anni di seguito.

"La scelta di uno stile di vita il più naturale possibile è un approccio, come consumatore, che può influenzare fortemente le decisioni delle grandi aziende chimico-farmaceutiche, ed è importante capire il nostro ruolo sia per la salute di noi stessi che per quella dei milioni di animali che continuano ad essere uccisi per testare dannose sostanze chimiche vendute come discutibile elisir di bellezza - afferma la biologa Michela Kuan, responsabile LAV settore Vivisezione - Il dramma e l'orrore della sperimentazione animale ci riguarda tutti perché tutti facciamo uso di un'infinità di prodotti, dai cosmetici ai farmaci, e tutti dobbiamo esigere una ricerca efficace, sicura e priva di dolore. In campo cosmetico esistono già almeno 200 mila ingredienti in grado di soddisfare ogni esigenza ed esistono centinaia metodi alternativi di grande efficacia: investire in questo settore della ricerca e implementare i metodi che non fanno uso di animali è indispensabile".

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Ecco l'elenco delle aziende italiane che non testano i propri prodotti usgli animali:

•Allegro Natura
•Argital: Mi Fido
•Athena's
•Biofficina srl
•Bottega Verde
•Camorak
•Cibe Laboratori
•Coop (cosmesi)
•D’Aymons
•Derbe
•Dr Taffi
•Evan Cinzia Zucchi
•Flora
•Hawai
•Hedera
•Helan
•Higen
•L'Erbolario
•Liquid Flora
•MGA
•Mondosolidale
•Originitalia
•Pierpaoli
•Sanecovit
•Saponificio Gianasso

E questo l'elenco delle aziende straniere:

•John Paul Mitchell System (prodotti per parrucchieri)
•Jason Natural Cosmetic
•Montagne Jeunesse
•The Body Shop
•W.S.Badger
•Yves Rocher