Arezzo, 14 febbraio 2012 - "Ora preparo le valigie e aspetto che mi bussino alla porta". Sono le ultime parole che l'ex agente Spaccarotella ha sussurrato alla giornalista Raffaella Fanelli, che per Panorama, lo aveva raggiunto  telefonicamente per farsi rilasciare un'intervista dopo la comunicazione della sentenza e che invece si è trovata a dare la terribile notizia.

"Lei sa qualcosa che io non so?", sono le prime parole tremanti di Spaccarotella. La giornalista intuisce che la notizia della conferma della sua colpevolezza non gli è stata ancora comunicata dai suoi avvocati. Tergiversa, "Cosa fa? E' da solo?"

"Sono qui a casa con  mio figlio a guardare la tv e a giocare
, in attesa, non posso far niente". Poi descrive una situazione di apparente normalità. La moglie che dorme perchè ha fatto il turno di notte, il bambino che gioca, i parenti e gli amici riuniti. Un ritrovo, come quelli che si fanno in occasione delle feste. Certo non occasioni dolorose come queste. Ma la famiglia Spaccarotella aveva creduto fino in fondo nel riconoscimento della non colpevolezza di Luigi. In quella sala dell'appartamento nel centro di Arezzo, si aspettava da un momento all'altro un verdetto di colpevolezza o di innocenza, il che vuol dire di libertà o non libertà.

"C'è la sentenza, è stata confermata la condanna Luigi", le parole della giornalista risuonano forti, un tuono che ha squarciato un cielo non certo sereno, ma in cui la famiglia Spaccarotella aspettava un tenue raggio di sole. E invece colpevolezza, è la parola che risuona forte.

Dietro, in lontananza si sente un disperato no, ripetuto come un mantra. Lui, Spaccarotella cade in un pianto a dirotto, che dura minuti interminabili. Poi la rassegnazione: "Faccio le valigie". 

E' arrivata nel pomeriggio, dopo due ore di camera di consiglio, la sentenzala della Corte di Cassazione. Confermata la condanna a carico di Luigi Spaccarotella: 9 anni e quattro mesi.

Spaccarotella ha atteso la decisione della Cassazione nella sua casa ad Arezzo, con la moglie, i figli, alcuni parenti ed alcuni amici tra i piu' cari.

L'ex agente non si aspettava la conferma alla sentenza di condanna. Lo ha riferito un amico che ha atteso con l'agente, ora sospeso, la decisione dei giudici. Secondo quanto riferito, Spaccarotella si attendeva che il ricorso fosse
accolto.

L'agente, sospeso dal servizio, e' rimasto chiuso in casa anche dopo il verdetto mentre il sostituto procuratore generale della Cassazione, Francesco Iacoviello, aveva chiesto la conferma della condanna a 9 anni e 4 mesi per l'uccisione del tifoso biancoceleste Gabriele Sandri.

Prima del verdetto l'avvocato Federico Bagattini aveva preannunciato che l'agente si sarebbe costituito spontaneamente. Bagattini che aveva definito la requisitoria del Pg della Cassazione "molto insidiosa e suggestiva".

"Luigi Spaccarotella - aveva spiegato il suo legale - continua a sostenere di non essersi reso conto di quello che e' accaduto e che quella mattina dell'11 novembre 2007 agitava la pistola senza intenzione di uccidere".

"Abbiamo chiesto l'accoglimento del ricorso presentato da Luigi Spaccarotella per annullare la sentenza di secondo grado". E' quanto aveva detto l'avvocato Federico Bagattini che difende l'ex poliziotto. "Ho criticato la presa di posizione del procuratore generale - aveva aggiunto l'avvocato Bagattini - che come la Corte d'Assise d'Appello ha fatto una valutazione non completa degli elementi di fatto. Non ha tenuto presente la sproporzione tra il momento operativo e il fatto. Spaccarotella pianse e svenne quando seppe della morte di Sandri e questo e' in contraddizione con la volonta' di uccidere".

Ora l'epilogo: l'epilogo alla storia iniziata l'11 novembre del 2007 con quel colpo di pistola da una parte all'altra dell'autostrada, che aveva ucciso il tifoso della Lazio Gabriele Sandri.

Il Viminale ha risarcito i familiari di Gabriele Sandr. Lo si e' appreso da fonti della difesa dell'imputato. Michele Monaco, legale dei Sandri, ha confermato la notizia pur non rivelando l'entita' della cifra, precisando che e' stata ritenuta ''congrua'' anche se ''non potra' mai riparare alla perdita di Gabriele''.

Dunque, si tratto' di omicidio volontario e non colposo come invece ritenuto dai giudici di primo grado.  La requisitoria del pg Iacoviello e' durata circa un'ora e si e' conclusa con la richiesta del rigetto del ricorso
presentato dai legali di Spaccarotella, avvocati Federico Bagattini e Francesco Molino.

In prima fila, insieme al legale di parte civile, avvocato Michele Monaco, sedevano, con grande compostezza il fratello e il padre della giovane vittima, Cristiano e Piergiorgio Sandri. Spaccarotella che in attesa del giudizio definitivo e' stato sospeso dal servizio, si trovava in stato di liberta'. In primo grado era stato condannato dalla Corte di Assise di Arezzo, il 14 luglio 2009, ad una condanna piu' mite di circa cinque anni per omicidio colposo aggravato dalla previsione dell'evento.

Il sostituto procuratore generale aveva ribadito che, secondo l'accusa, l'ex agente non aveva mirato alle gomme, come sostenuto dalla linea difensiva. In primo grado Spaccarotella era stato condannato, per omicidio colposo con colpa cosciente, a 6 anni. In appello era stata riconosciuto il dolo, e quindi il reato di omicidio volontario.