Arezzo, 16 novembre 2011 -  Il carico d'oro Chimet rubato durante il viaggio fino a Bruxelles, è rimasto per due giorni e mezzo dentro il caveau della Securpol. E' una delle novità che emergono dalla giornata di oggi, con le indagini dei carabinieri (di Arezzo, Alessandria e Malpensa) oltre che dell'Interpol che vanno avanti. La Chimet ha consegnato i cinque fusti di barre di metallo preziosi (ma solo in due l'oro è stato rubato e sostituito con pesi da palestra) alla Securpol venerdì 4 novembre nel tardo pomeriggio (intorno alle 18). Partire a quel punto era impossibile con il week-end che incombeva e il carico è stato tenuto fino a domenica notte nel caveau della ditta di trasporto. La partenza per Valenza alle ore piccole.

Per quanto riguarda le indagini, di sicuro c'è solo che il furgone era carico alla partenza da Arezzo (lo dimostra il filmato realizzato in base al protocollo di sicurezza) e che a Bruxelles una parte dei fusti sono arrivati vuoti. Anzi pieni ma di pesi da palestra. Una beffa per la Chimet che aveva inviato l'oro fino in Belgio,anche se l'azienda aretina è comunque coperta dall'assicurazione. Ma il bottino è ingente, uno dei più ingenti di sempre.

Il valore del carico infatti si impenna via via che trapelano i particolari: in base alle ricostruzioni, i chili d'oro erano alcune decine, 70 secondo le stime più attendibili, per una cifra che raggiunge i tre milioni di euro. Esito beffardo di un viaggio che non si è svolto solo su un furgone ma anche in aereo, nel volo da Milano Malpensa a Bruxelles. Eppure il bottino avrebbe potuto essere ben più ampio: i ladri sono riusciti a impadronirsi solo di 3 dei 5 fusti caricati a Badia al Pino: in quelli giunti intatti c'erano altri 170 chili d'oro, per un valore di quasi 7 milioni ulteriori. Misteriose le cause che hanno indotto i soliti ignoti a lasciar perdere tre dei fusti: si sono accontentati o qualcuno ha mandato a monte un pezzo di colpo?

Si tratta ora di capire dove sia stato messo a segno il furto. Quando a Bruxelles, nella ditta indicata dai due clienti della Chimet destinatari del carico.  sono stati tolti i sigilli , all'interno l'oro non c'era più e al loro posto c'erano solo dei pesi da palestra. Gli addetti della ditta di vigilanza che era incaricata del trasporto non si sono accorti di niente.
 
I soliti ignoti sono stati così abili da rimuovere i sigilli, rubare l'oro, a questo punto di ingente quantità, e poi rimettere tutto a posto, in modo da non destare sospetti fino all'arrivo. Ma non si sa in quale fase del viaggio l'operazione sia stata messa a segno. E' lì che i vigilantes (appartenenti a una ditta estera che si era data il cambio durante il viaggio con il furgone partito da Arezzo) hanno realizzato di essere stati beffati.

Sarà comunque l'assicurazione a rimborsare la Chimet, che ha filmato per dimostrare di aver seguito in tutto e per tutto le procedure di sicurezza, comprese le immagini del momento in cui il carico è stato sigillato. Mistero ovviamente sugli autori, probabilmente una banda internazionale che godeva di buone informazioni sui movimenti dell'oro.

Altri particolari e retroscena nell'edizione odierna e in quella di domani della Nazione, in cronaca di Arezzo