Arezzo, 22 ottobre 2011 - La vicenda è scottante. Sulla gara enduro di Castiglion Fiorentino quattro parlamentari del Pd  (Massimo Vannucci, Marco Carra, Massimo Fiorio e Nicodemo Nazzareno Oliverio) hanno firmato un’interrogazione ai ministeri dell’Ambiente, dei Beni Culturali, dell’Interno e delle politiche agricole. «Risulta agli inettroganti — si legge nel testo — che il percorso abbia coinvolto intere aree sottoposte a vincolo idrogeologico e paesaggistico noché, in parte, zone di protezione speciale, siti di interesse regionale e a aree proposte a siti di interesse comunitario». E ancora: «I concorrenti hanno attraversato le predette aree per tre volte cosecutive». Senza contare che «il dispositivo di controllo disposto dalla Questura di Arezzo, composto da Polizia, carabinieri e Forestale, ha accertato la presenza di numerosissimi cacciatori... in corrispondenza del tracciato, nonché... escursionisti, ciclisti, boscaioli, cavalieri».

Tutti motivi per i quali «appare inopportuno che aree sottoposte a vincoli di protezione e salvaguardia ambientale siano trasformate in piste da motocross e più in generale che il nostro patrimonio forestale sia la sede, inappropriata e inidonea, per ospitare questo genere di manifestazioni... L’apertura dei boschi a gare di enduro o motocross danneggia l’ambiente e il paesaggio». I quattro parlamentari chiedono ai ministri «se ritengano di assumere iniziative per vietare durante le competizioni di enduro... che si sviluppano nella maggior parte dei casi su strade aperte al pubblico transito, la circolazione di concorrenti con moto sprovviste di targa di immatricolazione e se... questo genere di manifestazioni non rappresenti un pericolo per la sicurezza pubblica».
I quattro, dopo aver sottolineato «il pesante inquinamento acustico che impatta sulla fauna e sull’ambiente», chiedono «quali iniziative si intenda assumere al fine di dare una risposta anche a quegli utenti che mantengono i sentieri, che curano il territorio, che ripristinano quella ciabilità montana ancora oggi vitale a garantire la presenza dell’uomo». Insomma, il caso resta aperto e adesso nel mirino finisce anche chi ha concesso le autorizzazioni a gareggiare.
 

Immediata e stizzita la reazione del presidente della Provincia Roberto Vasai. L'interrogazione presentata da quattro parlamentari sulla gara di Enduro organizzata a Castiglion Fiorentino dal Moto Club 'Fabrizio Meoni' contiene affermazioni che non corrispondono alla verità dei fatti, sulle quali voglio immediatamente fare chiarezza”.

 “Si tratta di manifestazioni che si sono svolte più volte negli ultimi anni, due volte all'anno, come Memorial 'Fabrizio Meoni' e spesso valide come titoli italiani e europei e, quindi, sotto l'egida della Federazione nazionale motociclistica. L'autorizzazione della Provincia è stata rilasciata con il parere favorevole del Ministero dei Beni Culturali e Ambientali, di quello del Comune di Castiglion Fiorentino per l'area sottoposta a vincolo paesaggistico, del parere favorevole nulla-osta generale dei Comuni di Arezzo e Castiglion Fiorentino e del consenso dei proprietari dei terreni privati interessati al percorso. In più, sottolineo che il tracciato della prova speciale è di un privato che lo ha messo a disposizione della gara, e che si tratta di un terreno incolto. La legge regionale 48/94 prevede esplicitamente l'autorizzazione per questo tipo di manifestazioni, per le quali gli organizzatori rilasciano una fideiussione a garanzia degli eventuali danni provocati all'ambiente o al territorio. Viene imposto un servizio antincendi e di assistenza sanitaria, e l'obbligo di ripristino e di rimozione di qualunque ostacolo o oggetto abbandonato dai concorrenti. E' assolutamente falso che siano state attraversate aree di protezione speciale e di interesse comunitario, ed anche che le aree attraversate siano state compromesse in alcun modo dallo svolgimento della gara. Non risulta inoltre che sia stata riscontrata la presenza di numerosissimi cacciatori, anche perché la fauna selvatica notoriamente non è attratta dal rombo dei motori degli enduro...

"Mi concedo una battuta, anche se sono indignato per il modo con il quale quattro parlamentari della Repubblica si sono occupati di una tematica riguardante un territorio che non credo conoscano a fondo, essendo uno marchigiano, uno piemontese, uno lombardo ed uno calabrese".