Arezzo, 1 ottobre 2011 - La Lav ha promosso oggi in piazza san Micheleuna manifestazione "per informare e sensibilizzare i consumatori sulla crudeltà a cui sono sottoposti milioni di animali, tra cui anche cani e gatti, allevati e uccisi in maniera violenta per la loro pelliccia". Si è trattato di un flash mob, un’azione improvvisa che ha visto coinvolti molti volontari della maggiore associazione italiana per la difesa dei diritti degli animali. La performance doveva catturare l’attenzione su questo tema delle tante persone presenti in città, e ci è riuscita: i partecipanti si sono praticamente "spogliati", rimanendo solo con la biancheria intima, ma sempre coperti dai manifesti di protesta che riportavano lo slogan “Meglio nudi che in pelliccia!”.

"Se le pellicce intere sembrano quasi passate di moda", hanno spiegato Ilaria Isacchi e Benedetta Papi del direttivo della LAV di Arezzo, "la pelliccia è riapparsa purtroppo in maniera diffusa negli inserti, cioè nei cappucci e nei colletti di giubbotti e cappotti, nei guanti e nelle finiture di altri accessori, che molte persone credono essere di materiale sintetico, ma che in alcuni casi potrebbero essere anche in pelliccia di cane e di gatto, nonostante sia vietato dalla normativa italiana ed europea".