Arezzo, 23 agosto 2011 - Una volta era un vizio della scuola. Lavorava sodo undici mesi. Ma ad agosto si scatenava. Senza tregua, senza sosta. Chi rimaneva di turno in provveditorato si malediva per essere andato in vacanza a luglio. O avrebbe fatto i salti mortali per ripartire. Ma niente da fare. Ogni anno era lo stesso. Un agosto da coma, convocazioni dei prof, riduzione o aumento delle cattedre, graduatorie da fare e rifare come castelli di sabbia sulla spiaggia. Alla scuola quel vizio, sia pur involontario, gli è rimasto. Anche in queste ore c’è da rifare quasi tutto, compreso dare finalmente un posto di lavoro a chi, precario, lo aspetta da anni. Ma intanto il contagio è cresciuto. E la sanità si ritrova nelle stesse condizioni. Chi aveva lasciato il Cup per le ferie, sapeva che al ritorno non si sarebbe annoiato: difficile capiti lì dove il numeratore scandisce il tempo e i turni.

E dove chi arriva brandisce una ricetta tra le mani, e lui come te vorrebbe essere lontano mille miglia. Ma così no. Difficile immaginare che si sarebbe ritrovato a gestire non solo la salute, e fin qui saremmo tra i compiti istituzionali di un ospedale in qualunque ruolo tu ci lavori, ma anche i redditi. Un groviglio da mettere in difficoltà un commercialista. Perché a valere non è tanto il reddito individuale. Ma quello familiare. Con una di quelle sigle che hanno fatto scuola, in uno dei tanti tentativi di bloccare l’evasione fiscale: l’attestazione Isee. Un ristretto gruppo di eletti sente la sigla e capisce, come quando in macchina, con papà alla guida, facevamo a gara per riconoscere le targhe delle macchine.
Tutti gli altri scuotono la testa, si intrecciano le mani come Fantozzi, guardano da un’altra parte: fingendo di essere distratti, temendo di essere interrogati dal prof, della vita e non della scuola, e di essere trovati impreparati. Da domani saremo lì, in coda al Cup.

Con la nostra ricetta tra le mani, chiedendo solo due cose: la data e il prezzo. Quando stai male non hai troppa voglia di arrampicarti sugli specchi nè di imparare l’attestazione Isee. No, vuoi risposte certe e possibilmente brevi, per buttare giù l’amara pillola e poi sentirti meglio. Le ritroveremo presto, in Italia come ad Arezzo si sopravvive a tutto. Ma non così facilmente nei prossimi giorni. Ma tanto è agosto, il mese del tour de force. Poi arriverà settembre: e potremo finalmente riposarci.