Arezzo, 14 agosto 2011 - Ferragosto di lacrime e sangue, di spremute e di notizie preoccupanti che arrivano da gni angolo del globo. E’ una festa strana quella che ci apprestiamo a vivere e basta guardare dalla finestra della redazione per rendersene conto: città praticamente piena, parcheggi quasi introvabili, turisti pochi e concentrati in altre parti della provincia.

Morale: non ci sono i soldi e non c’è soprattutto lo spirito giusto per continuare a ballare quando si ha l’impressione che il Titanic affondi. Eppure non è il momento di stracciarsi le vesti, ma di rimboccarsi le maniche e di fare sacrifici. E’ anche il momento che la classe politica dia il buon esempio e ce n’è bisogno pure in questa provincia

E’ una provincia che ha appena superato le forche caudine della manovra, grazie ai suoi trecentoquarantamila abitanti e spiccioli. Ma sarà magra consolazione se pure qui non mettiamo le cose a posto, al di là delle iniziative folkloristiche e del pane e acqua distribuito ai cittadini per evidenziare le ristrettezze di questa attuale fase. Sui soldi spesi a vanvera, tanto per cominciare, non possiamo salire sul pulpito. Il caso di Castiglion Fiorentino è eclatante: un Comune in dissesto economico, con un deficit di quattro milioni di euro spesi fuori bilancio.
 
E non è una giustificazione accettabile dire che i soldi sono serviti ad arricchire la città di strade o di opere; se uno vuol ristrutturare casa, ha prima l’obbligo di frugarsi in tasca e di valutare il budget a disposizione. Altrimenti è il contrario di un bravo padre di famiglia. A Castiglioni, invece, succede che a denunciare il deficit sia il nuovo sindaco che però era assessore al bilancio della precedente giunta. Non era a conoscenza degli atti dell’amministrazione? Quantomeno poco credibile. E’ dunque corresponsabile al pari del sindaco di prima e il senso delle istituzioni imporrebbe le dimissioni.
 
Come decenza avrebbe voluto che un ex sindaco che ha affossato il bilancio del suo Comune, non fosse stato messo alla testa dell’azienda pubblica più importante di cui il territorio dispone. Ma questo è il frutto della spartizione, del bilancino politico e non una sola voce dal partito di maggioranza relativa si è alzata per denunciare l’opacità del quadro. Poi non ci si lamenti contro gli sprechi e i sacrifici che questi ci costringono a fare.