Arezzo, 12 agosto 2011 - E’ ormai entrata nella fase decisiva l’inchiesta avviata dalla Procura della Repubblica sulla morte di Mekhaiel Hedra Adly Riad, l’operaio egiziano di 35 anno schiacciato da una gru in un cantiere di Poggio di Cennina, nel Comune di Bucine. Il pm che segue le indagini, Roberto Rossi, ha inviato ieri un avviso di garanzia al responsabile del cantiere dove è avvenuta la sciagura. Si tratta di un atto dovuto, come sempre accade in questi casi. Un atto che dà la possibilità all’indagato di farsi rappresentare durante gli accertamenti previsti dall’indagine. In calendario c’è il più importante, fissato per domani mattina: l’autopsia sulla salma del giovane immigrato. Il pm Rossi ha affidato l’incarico di eseguire l’esame autoptico al professor Nofri, dell’istituto di medicina legale dell’università di Siena. La famiglia della vittima, intanto, si è affidata all’avvocato Antonio Bonacci, del foro aretino, per tutelare i propri interessi durante l’iter giudiziario.

Mekhaiel, martedì scorso, era rimasto al cantiere di Poggio di Cennina più dei colleghi. Gli altri se n’erano andati alle 18 ed è questa l’ora in cui il trentacinquenne egiziano è stato visto vivo per l’ultima volta. Più tardi, alle 19,40 circa, il datore di lavoro è tornato al cantiere e ha capito subito la portata del dramma: il suo giovane dipendente era rimasto schiacciato da una vecchia gru, lasciata in disuso nel cantiere, utilizzato come deposito per lo smaltimento dei materiali ferrosi. Una ditta, la «Mf Ecologia» di Bucine era stata incaricata di demolire il macchinario, che si trovava adagiata a terra.

L’operaio, con l’ausilio di una fiamma ossidrica, la stava smontando, tagliando una ad una le travi del reticolo. Fatale è stato un ultimo taglio, dopo il quale il troncone del braccio meccanico ha compiuto una torsione su se stesso, colpendo mortalmente il lavoratore. Questa, in linea di massima, dovrebbe essere stata la dinamica della terribile sciagura. I particolari sono comunque stati raccolti dai carabinieri che hanno inviato una relazione in Procura. I funerali di Mekhaiel si svolgeranno in Egitto e la famiglia sta preparando i documenti per la traslazione della salma. L’amministrazione comunale di Bucine ha proclamato quattro ore di lutto cittadino per ricordare il giocvane e Vincenzo Faraci, l’operaio morto martedì all’ospedale pisano di Cisanello dopo dodici giorni di agonia. A Pisa, Faraci era stato ricoverato per le gravissime ustioni riportate nell’incidente avvenuto allo stabilimento Marziali di Levane, all’interno di una cisterna che il ventottenne stava incatramando. Una scintilla aveva provocato un’esplosione e Faraci era stato avvolto dal fuoco, con ustioni di terzo grado nel 90% del corpo. I funerali di faraci probabilmente martedì della prossima settimana.

Intanto Valdarno e provincia sono ancora nel lutto per l'ennesimo dramma sul lavoro. Dopo l'operaio morto ieri sera a Poggio di Cennina, schiacciato da una gru, arriva la notizia del decesso di Vincenzo Faraci, il giovane rimasto ustionato al 90% del corpo dentro una cisterna nella quale stava lavorando, in un'azienda di Levane. L'operaio, che avrebbe compiuto 28 anni il 25 dicembre prossimo, era ricoverato in condizioni disperate al centro specializzato di Cisanello, a Pisa. Entrambe le vittime abitavano a Bucine e il Comune ha proclamato il lutto cittadino.

L'incidente di Levane era avvenuto mentre Faraci stava incatramando il fondo di una cisterna. Era scoccata una scintilla e il ragzzo era rimasto avvolto dalle fiamme. Soccorso da due colleghi che, nonostante il fumo si erano calati nel gigantesco tino riuscendo a tirarlo fuori, Vincenzo era stato trasferito a Pisa con il Pegaso.